lunedì 19 gennaio 2015
giovedì 15 gennaio 2015
Fictional Boyfriend BookTag
Bene, prepariamoci perché l'argomento di questa Tag trovata sul blog Il Castello tra le Nuvole scatena l'ormone! "Fictional Boyfriend BookTag", ovvero i personaggi maschili preferiti che vorremmo tanto incontrare nella vita vera.
L'Oscuro e lunatico cattivo ragazzo con un lato buono
Roland
Sorensen "Sorry" Carlisle
Roux
Konstantin Dmitrič Levin
Fitzwilliam Darcy
Sirius Black
George Wickham
Edmonde Dantès
Aragorn
mercoledì 14 gennaio 2015
WWW Wednesday, #2
Per partecipare è sufficiente rispondere a queste 3 semplici domande:
- Cosa stai leggendo?
- Cos'hai appena finito di leggere?
- Quale sarà la tua prossima lettura?
Le origini del pensiero greco di Jeanne-Pierre Vernant. Molto interessante e scorrevole: è una bella analisi delle origini del pensiero greco, anche se dà parecchi concetti per scontati (la dimensione del libro lo fa intuire), quindi per riuscire a seguire bene bisogna avere un minimo di confidenza con la storia e la filosofia dei primi greci (senza saperlo, l'ho letto nel momento giusto).
Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson. Sono solo ai primi capitoli ma mi ha già catturata, soprattutto per il personaggio di Lisbeth e per la storia del signor Vanger. Ho la sensazione che nonostante le sue 676 pagine, al prossimo WWW Wednesday lo troverete in "appena finito di leggere"...
Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson. Sono solo ai primi capitoli ma mi ha già catturata, soprattutto per il personaggio di Lisbeth e per la storia del signor Vanger. Ho la sensazione che nonostante le sue 676 pagine, al prossimo WWW Wednesday lo troverete in "appena finito di leggere"...
Tempi difficili di Charles Dickens. Una meravigliosa prima lettura: ho amato questo romanzo, l'ho trovato praticamente perfetto.
The Giver - Il donatore di Lois Lowry. Divorato in una giornata e adesso sono terribilmente curiosa di scoprire come proseguirà la storia.
The Giver - Il donatore di Lois Lowry. Divorato in una giornata e adesso sono terribilmente curiosa di scoprire come proseguirà la storia.
Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol'. Ho un paio di sfide questo mese per le quali vorrei riuscire a leggere questo libro. Oltretutto è ora che inizi ad avvicinarmi agli autori russi, che ho sempre evitato per timore ma che, dopo aver letto Anna Karenina, ho iniziato a vedere in una luce meno spaventosa.
martedì 13 gennaio 2015
Top Ten Tuesday, #2
"Top Ten Tuesday" è una rubrica nata sul blog The Broke and the Bookish che consiste nel pubblicare ogni settimana una diversa classifica tematica.
Ta-daaan! Eccomi qui per il nuovo appuntamento con la rubrica delle classifiche! Questa settimana si parla sempre di novità ma dell'anno appena trascorso. Quindi: quali sono i libri usciti nel 2014 che avrei voluto leggere ma alla fine non ho letto? Questa è decisamente più facile rispetto a quella della settimana scorsa!
1. I giorni dell'eternità di Ken Follett
2. Il cardellino di Donna Tartt
3. Roderick Duddle di Michele Mari
4. Mr. Mercedes di Stephen King
5. Il baco da seta di Robert Galbraith
6. Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr
7. L'estate dei segreti perduti di E. Lockhart
8. La misura della felicità di Gabrielle Zevin
9. La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker
10. Dimentica il mio nome di Zerocalcare
lunedì 12 gennaio 2015
Recensione: The Giver - il donatore
(The Giver)
di Lois Lowry
Serie: The Giver Quartet, #1
Formato: Hardcover, 249 pagine
Editore: Giunti, 2010
Genere: Romanzo, Fantascienza/Distopico
Lettura n.: 02/2015
Preso da: Biblioteca
Inizio lettura: 10 gennaio 2015
Fine lettura: 10 gennaio 2015
Ambientazione: La Comunità
Pubblicato: 1993
Links: aNobii, Goodreads
di Lois Lowry
Serie: The Giver Quartet, #1
Formato: Hardcover, 249 pagine
Editore: Giunti, 2010
Genere: Romanzo, Fantascienza/Distopico
Lettura n.: 02/2015
Preso da: Biblioteca
Inizio lettura: 10 gennaio 2015
Fine lettura: 10 gennaio 2015
Ambientazione: La Comunità
Pubblicato: 1993
Links: aNobii, Goodreads
Voto: 8.5/10
Era quasi dicembre e Jonas aveva paura. No, si corresse tra sé, non era quello il termine esatto. Paura indicava l’angosciosa sensazione che stesse per accadere qualcosa di terribile. Paura era l’emozione provata un anno prima, quando, per ben due volte, un aereo non identificato aveva sorvolato la Comunità. Una rapida occhiata al cielo e Jonas aveva visto sfrecciare un aereo elegante, quasi una sagoma indistinta data l’alta velocità, seguita un istante dopo da un boato; poi di nuovo, in un attimo, dalla direzione opposta, ecco ripassare lo stesso aereo.
Lì per lì ne era rimasto affascinato. Non aveva mai visto un aereo da vicino, perché andava contro le regole dei Piloti sorvolare la Comunità. Di tanto in tanto, quando gli aerei da trasporto merci scaricavano le provviste sul campo d’atterraggio di là dal fiume, i bambini andavano in bici fin sulla riva e restavano a fissarli incuriositi, finché quelli non decollavano in direzione ovest, allontanandosi dalla Comunità.
Ma l’aereo di un anno prima, quello sì che l’aveva colpito: non un panciuto aereo da carico, ma uno snello, aguzzo velivolo monoposto. Guardandosi attorno in preda all’ansia, Jonas aveva visto adulti e bambini interrompere le loro occupazioni e aspettare confusi una spiegazione che chiarisse l’origine di quell’evento tanto inquietante.
incipit
Commento
Innanzitutto, vogliamo parlare di quanto è bella la copertina di questo libro? Ogni volta che lo prendevo in mano, ogni volta che lo appoggiavo e anche ogni tanto durante la lettura lo chiudevo e mi mettevo ad osservarla. E' una cosa che mi capita di fare spesso quando mi trovo davanti ad immagini particolarmente evocative o centrate con la storia: mi piace guardarle e fantasticare su quello che sto leggendo.
"The Giver" è la storia di Jonas, un ragazzo di undici anni che vive in una società apparentemente perfetta: non esistono malattie, non esiste dolore, non esiste morte, non esiste sofferenza. La vita di ogni individuo è ben definita da tappe fondamentali che sono uguali per tutti: la nascita, l'assegnazione ad un nucleo familiare, la crescita scandita dai passaggi di età, durante ciascuno dei quali si acquisiscono diritti e doveri ben precisi fino al compimento dei Dodici anni quando, con l'assegnazione di una carriera, si entra nell'età adulta dove gli anni non sono più contati. E' proprio in occasione della Cerimonia dei Dodici che la vita di Jonas cambia completamente.
Il mondo di Jonas è un mondo senza differenze, senza possibilità di fare scelte, in cui ogni individuo è abituato fin dalla nascita ad uniformarsi al modello sociale imposto dalle leggi della Comunità, che sono estremamente rigide. E' di certo un mondo sicuro, in cui non esistono l'invidia, la crudeltà, la vanità, la brama di potere, l'egoismo e tutte quelle caratteristiche tipiche dell'uomo che hanno la facoltà di trascinarlo verso un abisso di sofferenza, se non per sé, sicuramente per ciò che lo circonda. Allo stesso tempo però è un mondo privo di emozioni, in cui le Pulsioni vengono annullate chimicamente tramite una pillola che le persone ingoiano tutti i giorni per tutta la loro vita ed è, come scoprirà ben presto Jonas, privo di colori.
L'atmosfera che si respira leggendo il romanzo, specialmente le parti ambientate nella Comunità e che ne descrivono le consuetudini e le regole, è molto angosciante: si percepisce la monodimensionalità di questo modo di vivere rigido, schematico. Il motivo dell'ansia risiede principalmente nel fatto che questa "disciplina" non viene portata nella Comunità con la forza ma sono gli stessi abitanti a mantenerla così. In una comunità del genere non esiste ribellione perché da quando si nasce ciascuno viene plasmato dalla società e portato ad uniformarvisi: è solo la scoperta di cosa c'era prima (o cosa c'è fuori, questo non si è ancora capito bene) che porta Jonas a domandarsi se la sicurezza e l'assenza di sofferenza valgono la rinuncia ad ogni emozione.
"The Giver" è la storia di Jonas, un ragazzo di undici anni che vive in una società apparentemente perfetta: non esistono malattie, non esiste dolore, non esiste morte, non esiste sofferenza. La vita di ogni individuo è ben definita da tappe fondamentali che sono uguali per tutti: la nascita, l'assegnazione ad un nucleo familiare, la crescita scandita dai passaggi di età, durante ciascuno dei quali si acquisiscono diritti e doveri ben precisi fino al compimento dei Dodici anni quando, con l'assegnazione di una carriera, si entra nell'età adulta dove gli anni non sono più contati. E' proprio in occasione della Cerimonia dei Dodici che la vita di Jonas cambia completamente.
Il mondo di Jonas è un mondo senza differenze, senza possibilità di fare scelte, in cui ogni individuo è abituato fin dalla nascita ad uniformarsi al modello sociale imposto dalle leggi della Comunità, che sono estremamente rigide. E' di certo un mondo sicuro, in cui non esistono l'invidia, la crudeltà, la vanità, la brama di potere, l'egoismo e tutte quelle caratteristiche tipiche dell'uomo che hanno la facoltà di trascinarlo verso un abisso di sofferenza, se non per sé, sicuramente per ciò che lo circonda. Allo stesso tempo però è un mondo privo di emozioni, in cui le Pulsioni vengono annullate chimicamente tramite una pillola che le persone ingoiano tutti i giorni per tutta la loro vita ed è, come scoprirà ben presto Jonas, privo di colori.
L'atmosfera che si respira leggendo il romanzo, specialmente le parti ambientate nella Comunità e che ne descrivono le consuetudini e le regole, è molto angosciante: si percepisce la monodimensionalità di questo modo di vivere rigido, schematico. Il motivo dell'ansia risiede principalmente nel fatto che questa "disciplina" non viene portata nella Comunità con la forza ma sono gli stessi abitanti a mantenerla così. In una comunità del genere non esiste ribellione perché da quando si nasce ciascuno viene plasmato dalla società e portato ad uniformarvisi: è solo la scoperta di cosa c'era prima (o cosa c'è fuori, questo non si è ancora capito bene) che porta Jonas a domandarsi se la sicurezza e l'assenza di sofferenza valgono la rinuncia ad ogni emozione.
Lo stile dell'autrice è semplice e lineare: si percepisce che è un libro pensato per i ragazzini (penso che l'età di lettura consigliata sia tra i 10 e i 13 anni) ma questo non lo fa cadere nella banalità, anzi! Ci sono scene molto forti dal punto di vista emotivo e comunque è un romanzo che tira in ballo argomenti come l'eutanasia e l'infanticidio che vengono affrontati in modo esplicito.
Questo romanzo è il primo di una quadrilogia (che senza dubbio andrò avanti a leggere, spero prima di dimenticarmi completamente la storia) e quest'inverno è uscita la trasposizione cinematografica che io ho visto e che, a lettura avvenuta, posso confermare essere davvero ben fatta; certo, nel film hanno dovuto per forza di cose inserire alcune modifiche che permettessero delle sequenze di maggior azione rispetto a quelle del romanzo, però non disturbano l'atmosfera generale che è davvero molto fedele a quella realizzata dalla Lowry.
All'improvviso un pensiero nuovo, spaventoso, lo folgorò. E se gli altri - gli adulti - avessero, una volta diventati Dodici, ricevuto nelle loro istruzioni lo stesso terribile ordine? E se tutti avessero avuto quell'istruzione: Puoi mentire.
Ora, autorizzato a fare le domande più inopportune e a pretendere delle risposte, avrebbe potuto chiedere a chiunque, a un adulto o a suo padre, per esempio "Dici bugie?".
Ma non avrebbe mai avuto modo di sapere se la risposta ottenuta fosse sincera.
Lois Lowry
Tanto e tanto e tanto tempo fa, gli uomini fecero una scelta: scelsero di passare all'uniformità. Rinunciarono ai colori, così come al sole e alla neve e a tutte le altre differenze. Abbiamo acquisito il controllo di molte cose, ma ne abbiamo perse altrettante.Sfide: Gioco dell'OSA, Mini Recensioni, GRI Reading Challenge, Sfida dei Buoni Propositi, Sfida della trasposizione, Sfida extralarge, Sfida infinita, Sfida tutti diversi, La listona
Il Donatore
Etichette:
autori del 1900,
autori del 2000,
autori statunitensi,
autrici,
distopici,
fantascienza,
futuro,
letti 2015,
Lowry Lois,
luoghi fantastici,
recensioni,
The Giver Quartet - Lois Lowry
domenica 11 gennaio 2015
Recensione: Tempi difficili
(Hard Times)
di Charles Dickens
Formato: Paperback, 381 pagine
Editore: Einaudi, 2014
Genere: Romanzo, Classico
Lettura n.: 01/2015
Preso da: Negozio
Inizio lettura: 01 gennaio 2015
Fine lettura: 09 gennaio 2015
Ambientazione: Cocktown, Inghilterra (Regno Unito), 1800
Pubblicato: 1854
Links: aNobii, Goodreads
di Charles Dickens
Formato: Paperback, 381 pagine
Editore: Einaudi, 2014
Genere: Romanzo, Classico
Lettura n.: 01/2015
Preso da: Negozio
Inizio lettura: 01 gennaio 2015
Fine lettura: 09 gennaio 2015
Ambientazione: Cocktown, Inghilterra (Regno Unito), 1800
Pubblicato: 1854
Links: aNobii, Goodreads
Voto: 10/10
- Ora, quel che voglio sono Fatti. Solo Fatti dovete insegnare a questi ragazzi. Nella vita non c'è bisogno che di Fatti. Piantate Fatti e sradicate tutto il resto. La mente d'un animale che ragiona si può plasmare solo coi Fatti; null'altro gli sarà mai di alcuna utilità. Con questo principio educo i miei figli e con lo stesso principio educo questi ragazzi. Attenetevi ai Fatti, Signore!
incipit
Commento
Se davvero "il buon giorno si vede dal mattino" allora dovrei avere un 2015 libresco sfavillante, perché il primo libro dell'anno è stato davvero una lettura meravigliosa nonostante debba ammettere che se avessi dovuto scegliere io un romanzo di Dickens non avrei probabilmente letto questo... e mi sarei persa un capolavoro.
La storia, che si svolge a Cocktown, un'immaginaria città industriale dell'Inghilterra ottocentesca, piena di fabbriche, fumo, rumore e inquinamento, intreccia le vite di molti personaggi diversi. Appartenenti alla classe dei ricchi ci sono Thomas Gradgrind, fondatore della scuola di Cocktown e del sistema educativo della città basato sui fatti e sull'abolizione di ogni tipo di fantasia o immaginazione, sua moglie, i suoi figli (Louisa, Thomas e altri tre tra i quali nel romanzo compare solo Jane), Josiah Bounderby, "amico" del signor Gradgrind e proprietario di una fabbrica e banchiere, la sua "governante" la signora Sparsit, di nobili origini ma caduta in disgrazia e James Harthouse, un ricco fannullone annoiato e senza scopo nella vita. Tra gli operai e i poveri troviamo invece Sissy, figlia di un domatore di cavalli del circo che viene abbandonata dal padre e accolta nella famiglia di Thomas Gradgrind, Stephen Blackpole, un operaio onesto e lavoratore e Rachael, la donna che ama ma che non può sposare essendo già ammogliato con una povera donna, ubriaca e sporca, che ogni tanto gli ripiomba in casa per farsi aiutare.
I personaggi appartenenti alla prima categoria riescono quasi tutti ad essere sorprendentemente arroganti, egoisti ed egocentrici: non ho mai trovato tanti individui insopportabili radunati in un unico romanzo. Alcuni riescono, nel corso degli eventi, a riabilitarsi un po' agli occhi del lettore, dimostrando per lo meno di aver agito in buona fede, mentre altri vengono letteralmente massacrati. Il romanzo è infatti interamente pervaso da una vena ironica che sottolinea l'insensatezza della "filosofia dei fatti" e la ridicolaggine del comportamento dei vari personaggi: colui contro cui Dickens si accanisce maggiormente è senza dubbio Bounderby, che viene fatto oggetto di commenti derisori da parte dall'autore ad ogni occasione. Bounderby dopotutto rappresenta ciò contro cui Dickens si scagliava con maggior ferocia, ovvero gli industriali sfruttatori del lavoro altrui, quindi è bastonato da tutti i fronti senza che mai in tutto il romanzo gli venga data la possibilità di accattivarsi la simpatia dei lettori.
Altra figura particolarmente insopportabile è la signora Sparsit, una zitellaccia pettegola e invidiosa che fa di tutto per distruggere l'immagine della povera Louisa la quale rimane forse l'unico personaggio che non può essere biasimato per i propri comportamenti ed è decisamente vittima senza essere contemporaneamente colpevole; infatti alla base della storia vi è un meccanismo, parafrasato anche dai nomi delle tre parti in cui si divide il romanzo, secondo il quale ciò che raccoglieremo come "frutto" delle nostre azioni dipenderà da ciò che abbiamo seminato. Questo non vuol dire che Dickens faccia fare una brutta fine a tutti personaggi che hanno seminato male e conceda il lieto fine a tutti coloro che hanno seminato bene: sarebbe stato troppo moraleggiante e anche decisamente falso. Ciò che accade al termine del romanzo (e che naturalmente non rivelerò) è la pura e semplice conseguenza di tutto ciò che è accaduto precedentemente, nel bene e nel male.
La storia, che si svolge a Cocktown, un'immaginaria città industriale dell'Inghilterra ottocentesca, piena di fabbriche, fumo, rumore e inquinamento, intreccia le vite di molti personaggi diversi. Appartenenti alla classe dei ricchi ci sono Thomas Gradgrind, fondatore della scuola di Cocktown e del sistema educativo della città basato sui fatti e sull'abolizione di ogni tipo di fantasia o immaginazione, sua moglie, i suoi figli (Louisa, Thomas e altri tre tra i quali nel romanzo compare solo Jane), Josiah Bounderby, "amico" del signor Gradgrind e proprietario di una fabbrica e banchiere, la sua "governante" la signora Sparsit, di nobili origini ma caduta in disgrazia e James Harthouse, un ricco fannullone annoiato e senza scopo nella vita. Tra gli operai e i poveri troviamo invece Sissy, figlia di un domatore di cavalli del circo che viene abbandonata dal padre e accolta nella famiglia di Thomas Gradgrind, Stephen Blackpole, un operaio onesto e lavoratore e Rachael, la donna che ama ma che non può sposare essendo già ammogliato con una povera donna, ubriaca e sporca, che ogni tanto gli ripiomba in casa per farsi aiutare.
I personaggi appartenenti alla prima categoria riescono quasi tutti ad essere sorprendentemente arroganti, egoisti ed egocentrici: non ho mai trovato tanti individui insopportabili radunati in un unico romanzo. Alcuni riescono, nel corso degli eventi, a riabilitarsi un po' agli occhi del lettore, dimostrando per lo meno di aver agito in buona fede, mentre altri vengono letteralmente massacrati. Il romanzo è infatti interamente pervaso da una vena ironica che sottolinea l'insensatezza della "filosofia dei fatti" e la ridicolaggine del comportamento dei vari personaggi: colui contro cui Dickens si accanisce maggiormente è senza dubbio Bounderby, che viene fatto oggetto di commenti derisori da parte dall'autore ad ogni occasione. Bounderby dopotutto rappresenta ciò contro cui Dickens si scagliava con maggior ferocia, ovvero gli industriali sfruttatori del lavoro altrui, quindi è bastonato da tutti i fronti senza che mai in tutto il romanzo gli venga data la possibilità di accattivarsi la simpatia dei lettori.
Altra figura particolarmente insopportabile è la signora Sparsit, una zitellaccia pettegola e invidiosa che fa di tutto per distruggere l'immagine della povera Louisa la quale rimane forse l'unico personaggio che non può essere biasimato per i propri comportamenti ed è decisamente vittima senza essere contemporaneamente colpevole; infatti alla base della storia vi è un meccanismo, parafrasato anche dai nomi delle tre parti in cui si divide il romanzo, secondo il quale ciò che raccoglieremo come "frutto" delle nostre azioni dipenderà da ciò che abbiamo seminato. Questo non vuol dire che Dickens faccia fare una brutta fine a tutti personaggi che hanno seminato male e conceda il lieto fine a tutti coloro che hanno seminato bene: sarebbe stato troppo moraleggiante e anche decisamente falso. Ciò che accade al termine del romanzo (e che naturalmente non rivelerò) è la pura e semplice conseguenza di tutto ciò che è accaduto precedentemente, nel bene e nel male.
Era una città di mattoni rossi, o meglio di mattoni che sarebbero stati rossi se il fumo e la cenere lo avessero consentito. Stando così le cose era invece una città di un rosso e nero innaturale, come la faccia dipinta di un selvaggio; una città piena di macchinari e alte ciminiere dalle quali uscivano senza tregua interminabili serpenti di fumo, che si snodavano nell'aria senza mai sciogliere le loro spire. C'era un canale di acque nere e un fiume reso violaceo da tinture maleodoranti e vasti agglomerati di edifici pieni di finestre scossi per tutto il giorno da un frastuono e un tremito incessanti, dove gli stantuffi delle macchine a vapore si alzavano e si abbassavano monotoni come teste di elefanti in preda a una malinconica follia. C'erano perecchie grandi strade, tutte uguali, un gran numero di viuzze ancora più uguali, abitate da persone anch'esse uguali che entravano e uscivano alla stessa ora, con il medesimo scalpiccio sul medesimo selciato, per recarsi a svolgere il medesimo lavoro e per le quali oggi era identico a ieri e a domani e ogni anno la replica di quello passato e di quello a venire
Charles Dickens
Louisa non si mosse neppure dopo che lui se ne fu andato e fu tornato il silenzio. Era come se tentasse di scoprire, dapprima nel fuoco del caminetto, e poi nella bruma rossastra che accendeva l'orizzonte, quale trama stesse tessendo il vecchio tempo, il più grande e il più antico dei filatori, con i medesimi fili che aveva già utilizzato per dar forma a una donna. Ma la fabbrica del tempo è un luogo segreto, la sua opera è silenziosa e i suoi operai non hanno il dono della parola.Sfide: Alfabetitolo, consigli di lettura, mini-recensioni, GRI Reading Challenge, sfida dei bellissimi, sfida dei buoni propositi, sfida dell'alfabeto, sfida della trasposizione, sfida extralarge, sfida infinita, sfida tutti diversi, tour del Regno Unito, la listona
Charles Dickens
mercoledì 7 gennaio 2015
WWW Wednesday #1
Per partecipare è sufficiente rispondere a queste 3 semplici domande:
- Cosa stai leggendo?
- Cos'hai appena finito di leggere?
- Quale sarà la tua prossima lettura?
Tempi difficili di Charles Dickens. La mia prima lettura del 2015: ormai ho superato la metà e mi sta piacendo moltissimo. Conto di finirlo tra oggi e domani...
Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling. Era ormai da un anno che progettavo di rileggere l'intera saga e in dicembre ho cominciato. Spero di riuscire a leggere un libro al mese in modo da finire per giugno, però vedremo...
The giver - Il donatore di Lois Lowry. Da quando ho visto il film continuo a ripetermi che voglio leggere la saga, quindi ne approfitterò per fare una pausa dalle letture impegnative.
martedì 6 gennaio 2015
Top Ten Tuesday #1
"Top Ten Tuesday" è una rubrica nata sul blog The Broke and the Bookish che consiste nel pubblicare ogni settimana una diversa classifica tematica.
La Top Ten di questa settimana mi chiede di cominciare l'anno con i dieci debutti letterari più attesi del 2015.
Dico la verità, difficilmente mi lancio con romanzi di autori debuttanti e di conseguenza non sono molto informata sulle ultime novità riguardanti gli scrittori esordienti, specialmente su quelle "most anticipated", che tradotto significa quelle-con-le-quali-la-maggior-parte-dei-blog-letterari-ci-sta-massacrando-l'anima-da-mesi,-e-di-solito-sono-young-adult-che-non-leggo ma per amore del blog (e non smentire subito il buon proposito di tenerlo aggiornato) farò uno sforzo. Ecco quindi gli otto, faticosissimamente trovati, debutti letterari del 2015 che più mi incuriosiscono (più di così non sono riuscita a fare :D):
1. Gli anni al contrario di Nadia Terranova
Messina, 1977. Aurora, figlia del fascistissimo Silini, fin da piccola si rifugia in bagno a studiare per poter prendere tutti 9, così da emanciparsi dalla famiglia che le stava stretta. Giovanni, che invece è sempre stato lo scavezzacollo dei Santatorre, ce l'ha con il padre e il suo "comunismo che odora di sconfitta", e vuole fare la rivoluzione. I due si incontrano all'università, e pochi mesi dopo aspettano già una bambina. La vita insieme si rivela però diversa da come l'avevano immaginata. Giovanni tenta di entrare nella lotta armata, ma le brigate lo ignorano. Diviso tra l'affetto per la moglie e la figlia, e la sensazione frustrante che tutto accada sempre altrove, si culla nell'inettitudine, finché non scopre l'eroina. Aurora si rende presto conto che gli ideali rivoluzionari stanno spingendo il marito in un territorio pericoloso, di violenza e illegalità, e se riesce a fare le valige e lasciarlo ogni volta che si sente tradita, non riesce tuttavia a non ritornare sempre da lui.
2. Il mistero dell'orso marsicano ucciso come un boss ai Quartieri Spagnoli di Antonio Menna
Un orso viene trovato morto in mezzo alla strada nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Tony Perduto, giovane giornalista spiantato ma appassionato del suo mestiere, indaga, aiutato e intralciato da una colorata cricca di vicini. Accanto a lui due donne: la fidata amica Marinella e la misteriosa – e troppo bella – Tiziana, nipote di un camorrista. Contro di lui un’ambigua ed eterogenea banda composta dal direttore di un circo, il losco personale di uno zoo e due fratelli criminali. L’indagine metterà a rischio più volte la vita di Tony fino a che, prigioniero nei famosi, cupi cunicoli che corrono sotto Napoli, troverà il bandolo della matassa, ma rischierà di rimetterci tutto il resto...
3. La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone
Cesare Annunziata è quello che un giovane definirebbe senza troppi problemi un vecchio rompiscatole. Settantasette anni, vedovo di Caterina da cinque, Cesare è in realtà un uomo che ha deciso, alla sua età, di fregarsene dell'opinione altrui. La gente in fondo non gli è mai piaciuta, si fa i fatti suoi e con la propria vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Che cosa è stato in fin dei conti il suo matrimonio con Caterina se non la decisione meno faticosa da prendere a un certo punto? Che cosa sono i suoi due figli se non un tacito ossequio a ciò che "si deve fare", senza la forza di costruire con loro un dialogo se non attraverso una devota consorte-interprete? E cos'è stata la sua carriera se non uno stanco dover essere senza entusiasmi e senza problemi? La vita di Cesare potrebbe scorrere così per la sua china fino al suo prevedibile e universale esito, tra un mezzo bicchiere di vino di tanto in tanto con l'anziano Marino del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale per Rossana, la matura e formosa infermiera che arrotonda le magre entrate delle iniezioni con qualche attenzione a pagamento per gli anziani vedovi del quartiere. Ma un giorno nel condominio arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia, e che la gravidanza rende ancora più fragile e bella. Anche se capisce subito che...
4. La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin di Enrico Ianniello
Sulla caviglia dello stivale Italia, là dove sta l’osso pezzillo, nasce il nostro eroe, Isidoro Sifflotin. Nella casetta di Mattinella, che sta su da trecento anni e “non crollerà mai”, il prodigioso guagliunciello Isidoro affina una dote miracolosa, ricevuta non si sa come da Quirino – il padre strabico, poetico e comunista – e da Stella, la mamma pastaia. Qual è questa dote? La più semplice: Isidoro sa fischiare, e fischia in modo prodigioso. Con il suo inseparabile merlo indiano Alì dagli sbaffi gialli, e l’aiuto di una combriccola stralunata, crea una lingua nuova, con tanto di Fischiabolario, e un messaggio rivoluzionario comincia magicamente a diffondersi. Proprio quando il progetto di un’umanità felice e libera dal bisogno sta per prendere forma, succede qualcosa che mette sottosopra l’esistenza di Isidoro. “Tutto quello che cresce si separa”: con addosso questo insegnamento di mamma Stella, Isidoro, ormai ragazzo, scopre Napoli e si imbatte, senza neanche rendersene davvero conto, in un altro linguaggio prodigioso e muto: quello dell’amore.
5. La fabbrica delle meraviglie di Sharon Cameron
Quando si diffonde il sospetto che lo zio stia dilapidando il patrimonio di famiglia, la diciassettenne Katherine viene mandata a controllare la situazione: si aspetta di incontrare un uomo sull'orlo della follia, ma scopre che lo zio George è invece un geniale inventore dalle abitudini eccentriche, che sostenta una vivace comunità di persone straordinarie come lui, salvate dagli insalubri bassifondi di Londra. Tutto si complica quando Katherine inizia a nutrire dei sentimenti per Lace, il giovane e affascinante apprendista dello zio, E questo è solo l'inizio: tra spie e sotterfugi, imboscate e tranelli, un pericolo insidioso cova nell'ombra; Katherine scopre che la rovina non incombe soltanto sul futuro del suo patrimonio, ma sul destino di tutta l'Inghilterra, in guerra contro la Francia. La lotta per sventare la catastrofe è appena cominciata.
6. Etta and Otto and Russell and James di Emma Hooper
Il più profondo desiderio di Etta, che non è mai riuscita a realizzare abitando delle vaste campagne del Saskatchewan, è vedere il mare. Così un mattino, all'età di ottantadue anni, si alza all'alba, prende un fucile, del cioccolato e i suoi stivali migliori e comincia a percorrere a piedi le duemila miglia che la separano dall'acqua. Nel contempo suo marito Otto la attende pazientemente a casa, lasciato solo con i suoi ricordi. Anche il loro vicino di casa Russel ricorda, ma in modo diverso, ed è ancora innamorato di Etta esattamente come lo era più di cinquant'anni prima, quando lei sposò Otto. (Traduzione "by me")
7. Le dodici tribù di Hattie di Ayana Mathis
Nel 1923, Hattie Shepherd - quindici anni - lascia la Georgia e si trasferisce a Philadephia, nella speranza di conquistare la sua fetta di sogno americano. Due anni dopo sposa August e insieme vanno a vivere in Wayne Street: è una piccola casa in affitto ma i vicini sono gentili e poi, le assicura il marito, è una sistemazione provvisoria finché non ne compreranno una. Ma non sarà così, e in quella casa rimarranno per molti anni (la prima delle molte delusioni che le darà August): lì Hattie crescerà i suoi molti figli, la sua «tribù», preparandoli a quel mondo che ha imparato a conoscere, un mondo che fa di tutto per spezzarti e respingerti. Un mondo, però, a cui non puoi darla vinta. Dodici vite, dodici storie che si fondono in un monumentale affresco corale. Un intreccio perfetto, per raccontare l'amore e la perdita, la volontà e le incrollabili speranze di una famiglia che attraversa, con coraggio e caparbietà, otto decenni di storia americana. Ayana Mathis ha il dono - che la critica americana ha accostato a quello di Toni Morrison e Marilynne Robinson - di infodere nelle vite dei suoi personaggi, struggenti, spesso tragiche, sempre umanissime, la grandiosità dell'epica, la capacità, cioè, di incarnare un destino collettivo: quello che le dodici «tribù» di Hattie conquistano tra mille difficoltà non è solo una possibilità di vita e di realizzazione individuale, ma uno spazio di libertà e partecipazione che è quello di tutti i cittadini afroamericani del Novecento.
8. The invisible library di Genevieve Cogman
Irene è una spia professionista che lavora per la misteriosa Biblioteca, che raccoglie romanzi provenienti di diverse realtà. Insieme alla sua enigmatica assistente Kai, viene spedita in una Londra di un'altra dimensione. La loro missione: recuperare un libro pericoloso. Ma quando arrivano è già stato rubato e le fazioni che si nascondono nei sotterranei di Londra sono pronte a combattere fino alla morte per avere quel libro... (Traduzione "by me")
venerdì 2 gennaio 2015
2015 Reading Challenges (post in aggiornamento)
Anche quest'anno, come tutti gli anni, a gennaio esplode la sfidomania e io sono una delle vittime per eccellenza e regolarmente arrivo a giugno nel caos più totale tra incroci saltati e aggiornamenti dimenticati, perdendone di conseguenza la maggior parte. Nel 2015 però la parola chiave sarà organizzazione in tutti gli ambiti della mia vita... incluse le sfide di lettura! Quindi niente più aggiornamenti sparsi in giro per il blog (che mi perdo sempre per strada), ma un bel file excel, excel , che non sarà graficamente bellissimo, ma sicuramente è molto comodo.
Infine, ecco le sfide letterarie 2015:
Il libro del mese
Reading Challenge 2015
Reading Challenge di Goodreads Italia
Sfida alfabetitolo 2
Sfida dei classici 4
Sfida dei consigli di lettura 2015
Sfida dei generi letterari 2015
Infine, ecco le sfide letterarie 2015:
Il libro del mese
Reading Challenge 2015
Reading Challenge di Goodreads Italia
Sfida alfabetitolo 2
Sfida dei classici 4
Sfida dei consigli di lettura 2015
Sfida dei generi letterari 2015
giovedì 1 gennaio 2015
Novità editoriali - Gennaio 2015
Inauguro il nuovo anno e l'ennesima resurrezione del blog (lo so, non ho pace, sono un'anima di blogger in pena) guardando al futuro invece che al passato: niente resoconti del 2014, quindi, visto che ho letto molto ma recensito nulla e non mi va di fare una semplice lista di libri (volendo c'è Goodreads), mentre spazio ai nuovi libri!
Ho deciso che da quest'anno mi avvarrò di tanti altri strumenti per mantenere vivo il blog e tentare di ovviare così alla mia cronica incapacità di gestirlo in modo costante. Iniziamo dunque con la prima rubrica dell'anno: Novità editoriali verrà pubblicata ogni primo del mese e collegata alla bacheca Pinterest dedicata proprio alle nuove uscite libresche del mese. Per visualizzare l'intero elenco dei libri, basta cliccare sul pulsante "See on Pinterest". Sotto il widget, i titoli che più mi incuriosiscono.
Segui la bacheca Novità Libri - Gennaio 2015 di Simo su Pinterest.
- I cospiratori del Baklava, di Jason Goodwin | Einaudi | 300 pp.
- Una luce improvvisa, di Garth Stein | Piemme | 434 pp.
- Rìo Fugitivo, di Edmundo Paz Soldán | Fazi | 480 pp.
- Le dodici tribù di Hattie di Ayana Mathis | Einaudi | 290 pp.
- A oriente del giardino dell'Eden di Israel J. Singer | Bollati Boinghieri | 431 pp.
Ho deciso che da quest'anno mi avvarrò di tanti altri strumenti per mantenere vivo il blog e tentare di ovviare così alla mia cronica incapacità di gestirlo in modo costante. Iniziamo dunque con la prima rubrica dell'anno: Novità editoriali verrà pubblicata ogni primo del mese e collegata alla bacheca Pinterest dedicata proprio alle nuove uscite libresche del mese. Per visualizzare l'intero elenco dei libri, basta cliccare sul pulsante "See on Pinterest". Sotto il widget, i titoli che più mi incuriosiscono.
- I cospiratori del Baklava, di Jason Goodwin | Einaudi | 300 pp.
- Una luce improvvisa, di Garth Stein | Piemme | 434 pp.
- Rìo Fugitivo, di Edmundo Paz Soldán | Fazi | 480 pp.
- Le dodici tribù di Hattie di Ayana Mathis | Einaudi | 290 pp.
- A oriente del giardino dell'Eden di Israel J. Singer | Bollati Boinghieri | 431 pp.
Iscriviti a:
Post (Atom)