lunedì 19 gennaio 2015
giovedì 15 gennaio 2015
Fictional Boyfriend BookTag
Bene, prepariamoci perché l'argomento di questa Tag trovata sul blog Il Castello tra le Nuvole scatena l'ormone! "Fictional Boyfriend BookTag", ovvero i personaggi maschili preferiti che vorremmo tanto incontrare nella vita vera.
L'Oscuro e lunatico cattivo ragazzo con un lato buono
Roland
Sorensen "Sorry" Carlisle
Roux
Konstantin Dmitrič Levin
Fitzwilliam Darcy
Sirius Black
George Wickham
Edmonde Dantès
Aragorn
mercoledì 14 gennaio 2015
WWW Wednesday, #2
Per partecipare è sufficiente rispondere a queste 3 semplici domande:
- Cosa stai leggendo?
- Cos'hai appena finito di leggere?
- Quale sarà la tua prossima lettura?
Le origini del pensiero greco di Jeanne-Pierre Vernant. Molto interessante e scorrevole: è una bella analisi delle origini del pensiero greco, anche se dà parecchi concetti per scontati (la dimensione del libro lo fa intuire), quindi per riuscire a seguire bene bisogna avere un minimo di confidenza con la storia e la filosofia dei primi greci (senza saperlo, l'ho letto nel momento giusto).
Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson. Sono solo ai primi capitoli ma mi ha già catturata, soprattutto per il personaggio di Lisbeth e per la storia del signor Vanger. Ho la sensazione che nonostante le sue 676 pagine, al prossimo WWW Wednesday lo troverete in "appena finito di leggere"...
Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson. Sono solo ai primi capitoli ma mi ha già catturata, soprattutto per il personaggio di Lisbeth e per la storia del signor Vanger. Ho la sensazione che nonostante le sue 676 pagine, al prossimo WWW Wednesday lo troverete in "appena finito di leggere"...
Tempi difficili di Charles Dickens. Una meravigliosa prima lettura: ho amato questo romanzo, l'ho trovato praticamente perfetto.
The Giver - Il donatore di Lois Lowry. Divorato in una giornata e adesso sono terribilmente curiosa di scoprire come proseguirà la storia.
The Giver - Il donatore di Lois Lowry. Divorato in una giornata e adesso sono terribilmente curiosa di scoprire come proseguirà la storia.
Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol'. Ho un paio di sfide questo mese per le quali vorrei riuscire a leggere questo libro. Oltretutto è ora che inizi ad avvicinarmi agli autori russi, che ho sempre evitato per timore ma che, dopo aver letto Anna Karenina, ho iniziato a vedere in una luce meno spaventosa.
martedì 13 gennaio 2015
Top Ten Tuesday, #2
"Top Ten Tuesday" è una rubrica nata sul blog The Broke and the Bookish che consiste nel pubblicare ogni settimana una diversa classifica tematica.
Ta-daaan! Eccomi qui per il nuovo appuntamento con la rubrica delle classifiche! Questa settimana si parla sempre di novità ma dell'anno appena trascorso. Quindi: quali sono i libri usciti nel 2014 che avrei voluto leggere ma alla fine non ho letto? Questa è decisamente più facile rispetto a quella della settimana scorsa!
1. I giorni dell'eternità di Ken Follett
2. Il cardellino di Donna Tartt
3. Roderick Duddle di Michele Mari
4. Mr. Mercedes di Stephen King
5. Il baco da seta di Robert Galbraith
6. Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr
7. L'estate dei segreti perduti di E. Lockhart
8. La misura della felicità di Gabrielle Zevin
9. La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker
10. Dimentica il mio nome di Zerocalcare
lunedì 12 gennaio 2015
Recensione: The Giver - il donatore
(The Giver)
di Lois Lowry
Serie: The Giver Quartet, #1
Formato: Hardcover, 249 pagine
Editore: Giunti, 2010
Genere: Romanzo, Fantascienza/Distopico
Lettura n.: 02/2015
Preso da: Biblioteca
Inizio lettura: 10 gennaio 2015
Fine lettura: 10 gennaio 2015
Ambientazione: La Comunità
Pubblicato: 1993
Links: aNobii, Goodreads
di Lois Lowry
Serie: The Giver Quartet, #1
Formato: Hardcover, 249 pagine
Editore: Giunti, 2010
Genere: Romanzo, Fantascienza/Distopico
Lettura n.: 02/2015
Preso da: Biblioteca
Inizio lettura: 10 gennaio 2015
Fine lettura: 10 gennaio 2015
Ambientazione: La Comunità
Pubblicato: 1993
Links: aNobii, Goodreads
Voto: 8.5/10
Era quasi dicembre e Jonas aveva paura. No, si corresse tra sé, non era quello il termine esatto. Paura indicava l’angosciosa sensazione che stesse per accadere qualcosa di terribile. Paura era l’emozione provata un anno prima, quando, per ben due volte, un aereo non identificato aveva sorvolato la Comunità. Una rapida occhiata al cielo e Jonas aveva visto sfrecciare un aereo elegante, quasi una sagoma indistinta data l’alta velocità, seguita un istante dopo da un boato; poi di nuovo, in un attimo, dalla direzione opposta, ecco ripassare lo stesso aereo.
Lì per lì ne era rimasto affascinato. Non aveva mai visto un aereo da vicino, perché andava contro le regole dei Piloti sorvolare la Comunità. Di tanto in tanto, quando gli aerei da trasporto merci scaricavano le provviste sul campo d’atterraggio di là dal fiume, i bambini andavano in bici fin sulla riva e restavano a fissarli incuriositi, finché quelli non decollavano in direzione ovest, allontanandosi dalla Comunità.
Ma l’aereo di un anno prima, quello sì che l’aveva colpito: non un panciuto aereo da carico, ma uno snello, aguzzo velivolo monoposto. Guardandosi attorno in preda all’ansia, Jonas aveva visto adulti e bambini interrompere le loro occupazioni e aspettare confusi una spiegazione che chiarisse l’origine di quell’evento tanto inquietante.
incipit
Commento
Innanzitutto, vogliamo parlare di quanto è bella la copertina di questo libro? Ogni volta che lo prendevo in mano, ogni volta che lo appoggiavo e anche ogni tanto durante la lettura lo chiudevo e mi mettevo ad osservarla. E' una cosa che mi capita di fare spesso quando mi trovo davanti ad immagini particolarmente evocative o centrate con la storia: mi piace guardarle e fantasticare su quello che sto leggendo.
"The Giver" è la storia di Jonas, un ragazzo di undici anni che vive in una società apparentemente perfetta: non esistono malattie, non esiste dolore, non esiste morte, non esiste sofferenza. La vita di ogni individuo è ben definita da tappe fondamentali che sono uguali per tutti: la nascita, l'assegnazione ad un nucleo familiare, la crescita scandita dai passaggi di età, durante ciascuno dei quali si acquisiscono diritti e doveri ben precisi fino al compimento dei Dodici anni quando, con l'assegnazione di una carriera, si entra nell'età adulta dove gli anni non sono più contati. E' proprio in occasione della Cerimonia dei Dodici che la vita di Jonas cambia completamente.
Il mondo di Jonas è un mondo senza differenze, senza possibilità di fare scelte, in cui ogni individuo è abituato fin dalla nascita ad uniformarsi al modello sociale imposto dalle leggi della Comunità, che sono estremamente rigide. E' di certo un mondo sicuro, in cui non esistono l'invidia, la crudeltà, la vanità, la brama di potere, l'egoismo e tutte quelle caratteristiche tipiche dell'uomo che hanno la facoltà di trascinarlo verso un abisso di sofferenza, se non per sé, sicuramente per ciò che lo circonda. Allo stesso tempo però è un mondo privo di emozioni, in cui le Pulsioni vengono annullate chimicamente tramite una pillola che le persone ingoiano tutti i giorni per tutta la loro vita ed è, come scoprirà ben presto Jonas, privo di colori.
L'atmosfera che si respira leggendo il romanzo, specialmente le parti ambientate nella Comunità e che ne descrivono le consuetudini e le regole, è molto angosciante: si percepisce la monodimensionalità di questo modo di vivere rigido, schematico. Il motivo dell'ansia risiede principalmente nel fatto che questa "disciplina" non viene portata nella Comunità con la forza ma sono gli stessi abitanti a mantenerla così. In una comunità del genere non esiste ribellione perché da quando si nasce ciascuno viene plasmato dalla società e portato ad uniformarvisi: è solo la scoperta di cosa c'era prima (o cosa c'è fuori, questo non si è ancora capito bene) che porta Jonas a domandarsi se la sicurezza e l'assenza di sofferenza valgono la rinuncia ad ogni emozione.
"The Giver" è la storia di Jonas, un ragazzo di undici anni che vive in una società apparentemente perfetta: non esistono malattie, non esiste dolore, non esiste morte, non esiste sofferenza. La vita di ogni individuo è ben definita da tappe fondamentali che sono uguali per tutti: la nascita, l'assegnazione ad un nucleo familiare, la crescita scandita dai passaggi di età, durante ciascuno dei quali si acquisiscono diritti e doveri ben precisi fino al compimento dei Dodici anni quando, con l'assegnazione di una carriera, si entra nell'età adulta dove gli anni non sono più contati. E' proprio in occasione della Cerimonia dei Dodici che la vita di Jonas cambia completamente.
Il mondo di Jonas è un mondo senza differenze, senza possibilità di fare scelte, in cui ogni individuo è abituato fin dalla nascita ad uniformarsi al modello sociale imposto dalle leggi della Comunità, che sono estremamente rigide. E' di certo un mondo sicuro, in cui non esistono l'invidia, la crudeltà, la vanità, la brama di potere, l'egoismo e tutte quelle caratteristiche tipiche dell'uomo che hanno la facoltà di trascinarlo verso un abisso di sofferenza, se non per sé, sicuramente per ciò che lo circonda. Allo stesso tempo però è un mondo privo di emozioni, in cui le Pulsioni vengono annullate chimicamente tramite una pillola che le persone ingoiano tutti i giorni per tutta la loro vita ed è, come scoprirà ben presto Jonas, privo di colori.
L'atmosfera che si respira leggendo il romanzo, specialmente le parti ambientate nella Comunità e che ne descrivono le consuetudini e le regole, è molto angosciante: si percepisce la monodimensionalità di questo modo di vivere rigido, schematico. Il motivo dell'ansia risiede principalmente nel fatto che questa "disciplina" non viene portata nella Comunità con la forza ma sono gli stessi abitanti a mantenerla così. In una comunità del genere non esiste ribellione perché da quando si nasce ciascuno viene plasmato dalla società e portato ad uniformarvisi: è solo la scoperta di cosa c'era prima (o cosa c'è fuori, questo non si è ancora capito bene) che porta Jonas a domandarsi se la sicurezza e l'assenza di sofferenza valgono la rinuncia ad ogni emozione.
Lo stile dell'autrice è semplice e lineare: si percepisce che è un libro pensato per i ragazzini (penso che l'età di lettura consigliata sia tra i 10 e i 13 anni) ma questo non lo fa cadere nella banalità, anzi! Ci sono scene molto forti dal punto di vista emotivo e comunque è un romanzo che tira in ballo argomenti come l'eutanasia e l'infanticidio che vengono affrontati in modo esplicito.
Questo romanzo è il primo di una quadrilogia (che senza dubbio andrò avanti a leggere, spero prima di dimenticarmi completamente la storia) e quest'inverno è uscita la trasposizione cinematografica che io ho visto e che, a lettura avvenuta, posso confermare essere davvero ben fatta; certo, nel film hanno dovuto per forza di cose inserire alcune modifiche che permettessero delle sequenze di maggior azione rispetto a quelle del romanzo, però non disturbano l'atmosfera generale che è davvero molto fedele a quella realizzata dalla Lowry.
All'improvviso un pensiero nuovo, spaventoso, lo folgorò. E se gli altri - gli adulti - avessero, una volta diventati Dodici, ricevuto nelle loro istruzioni lo stesso terribile ordine? E se tutti avessero avuto quell'istruzione: Puoi mentire.
Ora, autorizzato a fare le domande più inopportune e a pretendere delle risposte, avrebbe potuto chiedere a chiunque, a un adulto o a suo padre, per esempio "Dici bugie?".
Ma non avrebbe mai avuto modo di sapere se la risposta ottenuta fosse sincera.
Lois Lowry
Tanto e tanto e tanto tempo fa, gli uomini fecero una scelta: scelsero di passare all'uniformità. Rinunciarono ai colori, così come al sole e alla neve e a tutte le altre differenze. Abbiamo acquisito il controllo di molte cose, ma ne abbiamo perse altrettante.Sfide: Gioco dell'OSA, Mini Recensioni, GRI Reading Challenge, Sfida dei Buoni Propositi, Sfida della trasposizione, Sfida extralarge, Sfida infinita, Sfida tutti diversi, La listona
Il Donatore
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The Giver Quartet - Lois Lowry
domenica 11 gennaio 2015
Recensione: Tempi difficili
(Hard Times)
di Charles Dickens
Formato: Paperback, 381 pagine
Editore: Einaudi, 2014
Genere: Romanzo, Classico
Lettura n.: 01/2015
Preso da: Negozio
Inizio lettura: 01 gennaio 2015
Fine lettura: 09 gennaio 2015
Ambientazione: Cocktown, Inghilterra (Regno Unito), 1800
Pubblicato: 1854
Links: aNobii, Goodreads
di Charles Dickens
Formato: Paperback, 381 pagine
Editore: Einaudi, 2014
Genere: Romanzo, Classico
Lettura n.: 01/2015
Preso da: Negozio
Inizio lettura: 01 gennaio 2015
Fine lettura: 09 gennaio 2015
Ambientazione: Cocktown, Inghilterra (Regno Unito), 1800
Pubblicato: 1854
Links: aNobii, Goodreads
Voto: 10/10
- Ora, quel che voglio sono Fatti. Solo Fatti dovete insegnare a questi ragazzi. Nella vita non c'è bisogno che di Fatti. Piantate Fatti e sradicate tutto il resto. La mente d'un animale che ragiona si può plasmare solo coi Fatti; null'altro gli sarà mai di alcuna utilità. Con questo principio educo i miei figli e con lo stesso principio educo questi ragazzi. Attenetevi ai Fatti, Signore!
incipit
Commento
Se davvero "il buon giorno si vede dal mattino" allora dovrei avere un 2015 libresco sfavillante, perché il primo libro dell'anno è stato davvero una lettura meravigliosa nonostante debba ammettere che se avessi dovuto scegliere io un romanzo di Dickens non avrei probabilmente letto questo... e mi sarei persa un capolavoro.
La storia, che si svolge a Cocktown, un'immaginaria città industriale dell'Inghilterra ottocentesca, piena di fabbriche, fumo, rumore e inquinamento, intreccia le vite di molti personaggi diversi. Appartenenti alla classe dei ricchi ci sono Thomas Gradgrind, fondatore della scuola di Cocktown e del sistema educativo della città basato sui fatti e sull'abolizione di ogni tipo di fantasia o immaginazione, sua moglie, i suoi figli (Louisa, Thomas e altri tre tra i quali nel romanzo compare solo Jane), Josiah Bounderby, "amico" del signor Gradgrind e proprietario di una fabbrica e banchiere, la sua "governante" la signora Sparsit, di nobili origini ma caduta in disgrazia e James Harthouse, un ricco fannullone annoiato e senza scopo nella vita. Tra gli operai e i poveri troviamo invece Sissy, figlia di un domatore di cavalli del circo che viene abbandonata dal padre e accolta nella famiglia di Thomas Gradgrind, Stephen Blackpole, un operaio onesto e lavoratore e Rachael, la donna che ama ma che non può sposare essendo già ammogliato con una povera donna, ubriaca e sporca, che ogni tanto gli ripiomba in casa per farsi aiutare.
I personaggi appartenenti alla prima categoria riescono quasi tutti ad essere sorprendentemente arroganti, egoisti ed egocentrici: non ho mai trovato tanti individui insopportabili radunati in un unico romanzo. Alcuni riescono, nel corso degli eventi, a riabilitarsi un po' agli occhi del lettore, dimostrando per lo meno di aver agito in buona fede, mentre altri vengono letteralmente massacrati. Il romanzo è infatti interamente pervaso da una vena ironica che sottolinea l'insensatezza della "filosofia dei fatti" e la ridicolaggine del comportamento dei vari personaggi: colui contro cui Dickens si accanisce maggiormente è senza dubbio Bounderby, che viene fatto oggetto di commenti derisori da parte dall'autore ad ogni occasione. Bounderby dopotutto rappresenta ciò contro cui Dickens si scagliava con maggior ferocia, ovvero gli industriali sfruttatori del lavoro altrui, quindi è bastonato da tutti i fronti senza che mai in tutto il romanzo gli venga data la possibilità di accattivarsi la simpatia dei lettori.
Altra figura particolarmente insopportabile è la signora Sparsit, una zitellaccia pettegola e invidiosa che fa di tutto per distruggere l'immagine della povera Louisa la quale rimane forse l'unico personaggio che non può essere biasimato per i propri comportamenti ed è decisamente vittima senza essere contemporaneamente colpevole; infatti alla base della storia vi è un meccanismo, parafrasato anche dai nomi delle tre parti in cui si divide il romanzo, secondo il quale ciò che raccoglieremo come "frutto" delle nostre azioni dipenderà da ciò che abbiamo seminato. Questo non vuol dire che Dickens faccia fare una brutta fine a tutti personaggi che hanno seminato male e conceda il lieto fine a tutti coloro che hanno seminato bene: sarebbe stato troppo moraleggiante e anche decisamente falso. Ciò che accade al termine del romanzo (e che naturalmente non rivelerò) è la pura e semplice conseguenza di tutto ciò che è accaduto precedentemente, nel bene e nel male.
La storia, che si svolge a Cocktown, un'immaginaria città industriale dell'Inghilterra ottocentesca, piena di fabbriche, fumo, rumore e inquinamento, intreccia le vite di molti personaggi diversi. Appartenenti alla classe dei ricchi ci sono Thomas Gradgrind, fondatore della scuola di Cocktown e del sistema educativo della città basato sui fatti e sull'abolizione di ogni tipo di fantasia o immaginazione, sua moglie, i suoi figli (Louisa, Thomas e altri tre tra i quali nel romanzo compare solo Jane), Josiah Bounderby, "amico" del signor Gradgrind e proprietario di una fabbrica e banchiere, la sua "governante" la signora Sparsit, di nobili origini ma caduta in disgrazia e James Harthouse, un ricco fannullone annoiato e senza scopo nella vita. Tra gli operai e i poveri troviamo invece Sissy, figlia di un domatore di cavalli del circo che viene abbandonata dal padre e accolta nella famiglia di Thomas Gradgrind, Stephen Blackpole, un operaio onesto e lavoratore e Rachael, la donna che ama ma che non può sposare essendo già ammogliato con una povera donna, ubriaca e sporca, che ogni tanto gli ripiomba in casa per farsi aiutare.
I personaggi appartenenti alla prima categoria riescono quasi tutti ad essere sorprendentemente arroganti, egoisti ed egocentrici: non ho mai trovato tanti individui insopportabili radunati in un unico romanzo. Alcuni riescono, nel corso degli eventi, a riabilitarsi un po' agli occhi del lettore, dimostrando per lo meno di aver agito in buona fede, mentre altri vengono letteralmente massacrati. Il romanzo è infatti interamente pervaso da una vena ironica che sottolinea l'insensatezza della "filosofia dei fatti" e la ridicolaggine del comportamento dei vari personaggi: colui contro cui Dickens si accanisce maggiormente è senza dubbio Bounderby, che viene fatto oggetto di commenti derisori da parte dall'autore ad ogni occasione. Bounderby dopotutto rappresenta ciò contro cui Dickens si scagliava con maggior ferocia, ovvero gli industriali sfruttatori del lavoro altrui, quindi è bastonato da tutti i fronti senza che mai in tutto il romanzo gli venga data la possibilità di accattivarsi la simpatia dei lettori.
Altra figura particolarmente insopportabile è la signora Sparsit, una zitellaccia pettegola e invidiosa che fa di tutto per distruggere l'immagine della povera Louisa la quale rimane forse l'unico personaggio che non può essere biasimato per i propri comportamenti ed è decisamente vittima senza essere contemporaneamente colpevole; infatti alla base della storia vi è un meccanismo, parafrasato anche dai nomi delle tre parti in cui si divide il romanzo, secondo il quale ciò che raccoglieremo come "frutto" delle nostre azioni dipenderà da ciò che abbiamo seminato. Questo non vuol dire che Dickens faccia fare una brutta fine a tutti personaggi che hanno seminato male e conceda il lieto fine a tutti coloro che hanno seminato bene: sarebbe stato troppo moraleggiante e anche decisamente falso. Ciò che accade al termine del romanzo (e che naturalmente non rivelerò) è la pura e semplice conseguenza di tutto ciò che è accaduto precedentemente, nel bene e nel male.
Era una città di mattoni rossi, o meglio di mattoni che sarebbero stati rossi se il fumo e la cenere lo avessero consentito. Stando così le cose era invece una città di un rosso e nero innaturale, come la faccia dipinta di un selvaggio; una città piena di macchinari e alte ciminiere dalle quali uscivano senza tregua interminabili serpenti di fumo, che si snodavano nell'aria senza mai sciogliere le loro spire. C'era un canale di acque nere e un fiume reso violaceo da tinture maleodoranti e vasti agglomerati di edifici pieni di finestre scossi per tutto il giorno da un frastuono e un tremito incessanti, dove gli stantuffi delle macchine a vapore si alzavano e si abbassavano monotoni come teste di elefanti in preda a una malinconica follia. C'erano perecchie grandi strade, tutte uguali, un gran numero di viuzze ancora più uguali, abitate da persone anch'esse uguali che entravano e uscivano alla stessa ora, con il medesimo scalpiccio sul medesimo selciato, per recarsi a svolgere il medesimo lavoro e per le quali oggi era identico a ieri e a domani e ogni anno la replica di quello passato e di quello a venire
Charles Dickens
Louisa non si mosse neppure dopo che lui se ne fu andato e fu tornato il silenzio. Era come se tentasse di scoprire, dapprima nel fuoco del caminetto, e poi nella bruma rossastra che accendeva l'orizzonte, quale trama stesse tessendo il vecchio tempo, il più grande e il più antico dei filatori, con i medesimi fili che aveva già utilizzato per dar forma a una donna. Ma la fabbrica del tempo è un luogo segreto, la sua opera è silenziosa e i suoi operai non hanno il dono della parola.Sfide: Alfabetitolo, consigli di lettura, mini-recensioni, GRI Reading Challenge, sfida dei bellissimi, sfida dei buoni propositi, sfida dell'alfabeto, sfida della trasposizione, sfida extralarge, sfida infinita, sfida tutti diversi, tour del Regno Unito, la listona
Charles Dickens
mercoledì 7 gennaio 2015
WWW Wednesday #1
Per partecipare è sufficiente rispondere a queste 3 semplici domande:
- Cosa stai leggendo?
- Cos'hai appena finito di leggere?
- Quale sarà la tua prossima lettura?
Tempi difficili di Charles Dickens. La mia prima lettura del 2015: ormai ho superato la metà e mi sta piacendo moltissimo. Conto di finirlo tra oggi e domani...
Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling. Era ormai da un anno che progettavo di rileggere l'intera saga e in dicembre ho cominciato. Spero di riuscire a leggere un libro al mese in modo da finire per giugno, però vedremo...
The giver - Il donatore di Lois Lowry. Da quando ho visto il film continuo a ripetermi che voglio leggere la saga, quindi ne approfitterò per fare una pausa dalle letture impegnative.
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