martedì 27 dicembre 2011

Racconti

sfide: generi letterari, mistero
Autore: Edgar Allan Poe
Anno di pubblicazione: 2001
Editore: Garzanti
Pagine: 500

Iniziato il: 03 dicembre 2011
Terminato il: 27 dicembre 2011
Valutazione:★★★

Trama
Sia che Poe s'avventuri fin sulla soglia del cuore umano e se ne tragga indietro, impietrito dal terrore dei fantasmi che l'assediano, sia che procrei tutta un'umanità nuova e sfigurata, abitatrice d'un mondo che esiste solo negli allucinati scenari che gli compone e scompone la sua immaginazione, è sempre il medesimo strumento a essere suonato, a ricevere dalle sue sensibili mani l'impulso a quelle vibrazioni che serbano tanta struggente eco.(Dall'introduzione di Gabriele Baldini)


Commento
Leggere tutti i racconti è stato un errore: avrei dovuto concentrarmi solo sui più famosi e lasciar perdere gli altri, perché mentre alcuni sono intensi e poetici, altri sono davvero pesanti e mi hanno fatto perdere il gusto di proseguire. In questa raccolta, la maggior parte dei racconti definiti "dell'orrore" sono in realtà gotici, in quanto i personaggi sono molto spesso tormentati o vivono con tormento il loro amore e la loro passione per una donna. "Il crollo di casa Usher", "Il pozzo e il pendolo", "Manoscritto trovato in una bottiglia" e "Il cuore rivelatore" sono tra quelli che più mi sono piaciuti, mentre altri, soprattutto tra quelli che rientravano nella categoria dei fantastici e grotteschi li ho trovati terribilmente noiosi. Per quanto riguarda i racconti del mistero, invece, pur essendo rimasta leggermente delusa da "I delitti della Rue Morgue", mi sono piaciuti molto e mi sono innamorata soprattutto de "Lo scarabeo d'oro". In generale, comunque, sono rimasta un po' delusa da questo autore.

W.I.T.C.H. - Missione 1: I dodici portali

sfide: artbook
Autori: Elisabetta Gnone (storia), Alessandro Barbucci e Barbara Canepa (disegni e colore)
Editore: Walt Disney
Missioni totali: 9
Volumi totali: 125

Questo si che è un fumetto carino!! Certo, è indubbiamente pensato per un pubblico di bambine, quindi chi cerca un fumetto maturo e intenso non deve sicuramente leggere questo, però siccome a me basta che sia colorato, allegro e con personaggi simpatici, direi che W.I.T.C.H. va benissimo. Siccome sono tantissimi volumi (non so nemmeno se li leggerò mai tutti) ho pensato di non creare un post di poche righe per ciascuno, ma di assegnare un post per Missione e commentare al suo interno tutti i volumi o episodi che dir si voglia.

EPISODIO 1: Halloween
Iniziato il: 03 ottobre 2011
Terminato il: 03 ottobre 2011
Valutazione: ★★★★
Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin sono cinque ragazze tredicenni che diventano amiche dopo aver scoperto di essere le Guardiane, scelte per difendere il confine tra il nostro mondo e quello del male. Le ragazze hanno tutte un diverso potere legato ai quattro elementi: aria (Hay Lin), acqua (Irma), terra (Cornelia) e fuoco (Taranee). Will è la depositaria del "cuore di Kandrakar", il gioiello che racchiude la forza dei quattro elementi. In questo primo episodio conosciamo le protagoniste e le seguiamo alla scoperta dei loro poteri. Purtroppo fin da subito le ragazze si trovano ad affrontare due pericolosi nemici e ancora non sanno che, nel loro gruppo di amicizie, si nasconde un traditore.

EPISODIO 2: I dodici portali
Iniziato il: 03 ottobre 2011
Terminato il: 03 ottobre 2011
Valutazione: ★★★★
Dopo essere sfuggite ai loro aggressori, le ragazze sono tornate alla loro vita normale, se così si può dire, e iniziano a fare pratica con i loro nuovi poteri. Ripensando all'ultima avventura vissuta, le cinque amiche realizzano di essere state condotte in una trappola dalla loro compagna Elyon, la quale è scomparsa e con lei la sua famiglia e il ragazzo più bello della scuola. Quest'ultima sparizione, però, scopriamo presto non essere collegata con quella di Elyon: divertentissime le sequenze in cui Irma racconta alle amiche come sono andate davvero le cose. Al termine dell'episodio, le ragazze si trovano nuovamente a lottare contro uno dei loro nemici, che escogita un altro trucco per riuscire a catturarle. Anche questa volta è solo la fortuna che permette Will&Co. di chiudere il portale e le streghette decidono di iniziare seriamente a studiare i loro poteri.

EPISODIO 3: L'altra dimensione
Iniziato il: 05 ottobre 2011
Terminato il: 05 ottobre 2011
Valutazione: ★★★★
In questo episodio le ragazze si rendono conto di essere completamente circondate da creature del Metamondo che si nascondono sotto le spoglie di gente normale. Decise a capire più a fondo quello che sta accadendo le ragazze decidono di entrare in uno dei portali che sono aperti sulla terra e di accedere al Metamondo, dove però ad accoglierle trovano il loro nemico di cui ancora non ricordo il nome e Elyon, che ormai è definitivamente passata dalla parte malvagia. Tentando di fuggire dal malvagio Frost che le sta inseguendo, Taranee viene catturata e grida alle amiche di andare via: Will decide di seguire il consiglio dell'amica per tornare a recuperarla in seguito, probabilmente contando su una crescita dei loro poteri.

domenica 25 dicembre 2011

Sfida dei buoni propositi


Sito ospite: aNobii - Gruppo

Regolamento 

Lo scopo di questa sfida è leggere quei libri che desideriamo leggere da tanto ma per il quali non abbiamo mai trovato l'occasione, rispettando però i seguenti parametri:
  • 5 libri per i quali, rimandiamo sempre, sempre, sempre la lettura;
  • 5 libri non inferiori a 600 pagine;
  • 3 libri di uno stesso autore;
  • 2 saggi;
  • 2 libri consigliati da altri partecipanti che prenderanno spunto dai libri “Non letti”.
  • 3 libri pubblicati tra il 1800 e il 1940
1) Una volta creata, la lista non si può cambiare, quindi meditate bene sulla scelta. Solo chi ha completato la lettura di tutti i libri della lista potrà di volta in volta aggiungere libri per ogni “categoria”. L’aggiunta avverrà con un libro alla volta, così solo quando abbiamo terminato il libro aggiunto (e lo comunichiamo tempestivamente nella discussione, aggiornando la lista) se ne può inserire un altro;

2) I libri scelti, possono coincidere con altre sfide;

3) Per questa sfida vale il formato cartaceo quanto elettronico. No a graphic novel, né fumetti,libri figurati;

4) Ogni volta che ognuno farà il proprio aggiornamento, dovrà postare tutta la lista con gli aggiornamenti in atto, ad esempio (riporto solo una categoria, ma ogni volta invece dovete pubblicarla tutta intera);
libri dello stesso autore:
-Josè Sarmago – L’anno della morte di Ricardo Reis- letto
-Josè Saramago – Memoriale del convento- letto
-Josè Saramago - Cecità -

5) La sfida è a punti: per ogni categoria terminata sono 5 punti ogni libro aggiunto successivamente, e terminato vale altri due punti. Saranno i partecipanti che, di volta in volta, posterete anche il punteggio aggiornato.

6) I partecipanti che consiglieranno un altro lettore, dovranno essere due. Ogni volta che un partecipante vorrà leggere un libro consigliato, lo comunicherà nel gruppo, e il primo che si dimostrerà di buona volontà andrà a sbirciare tra i non letti della persona che ha chiesto aiuto e che una volta ottenuto il consiglio lo comunicherà nella discussione del mese, aggiornando prontamente la lista.

7) La sfida ha inizio il 1 gennaio 2012 e termina il 31 dicembre 2012. Non ci si può iscrivere a sfida già iniziata;

8) Le iscrizioni terminano il 31 ottobre, ma la lista dei libri deve essere presentata entro il 31 dicembre 2011;

9) Non sono ammessi libri già letti, mentre possono essere riletti libri abbandonati, purché la prima lettura sia giunta al massimo a pagina 50. Per ogni lettura completata , di un libro abbandonato, si aggiungerà un punto in più. L’importante è segnalarlo nella lista, mettendo dopo il titolo e l’autore, la dicitura: abbandonato;

10) Sfida nella sfida: ogni tanto a sorpresa, quando meno ce l’aspettiamo, verrà inserita una sfida nella sfida. Il calcolo del punteggio e i tempi per terminarla verranno di volta in volta, tenendo conto della difficoltà della prova. In questo caso non è obbligatoria la partecipazione. Nel momento in cui viene pubblicata una “sfida nella sfida”, chi vuole partecipa postando la lista dei libri richiesti per la prova: per evitare confusioni la sfida sarà inserita dal partecipante nella lista principale, così di volta in volta potrà aggiornare tutto insieme dando la possibilità agli altri, di vedere il punteggio aggiornato. L’importante è distinguerla dalla sfida primaria. Ad esempio se a gennaio viene postata una sfida nella sfida, il lettore che decide di partecipare, inserirà la sfida nella lista principale con la dicitura: “sfida nella sfida: gennaio” e punteggio relativo. Nel caso una sfida nella sfida non sia terminata, eliminarla dalla lista.
La sfida nella sfida inizierà a novembre e proseguirà per tutto l’anno. Le prime due sfide nelle sfide, non saranno a sorpresa, una sarà pubblicata a novembre e l’altra a dicembre. Il punteggio acquisito entrerà nel conteggiato poi della sfida annuale.

11) Non è obbligatorio possedere già tutti i libri che volete leggere per questa sfida.

PRE-SFIDE
Novembre - non ho partecipato
Dicembre - Lette 500 pagine --> 2,5 punti di partenza
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LISTA LIBRI:

SAGGI
1. L'uomo medievale, Jacques Le Goff
2. Il drago come realtà, Silvana de Mari

OLTRE LE 600 PAGINE
1. Le nebbie di Avalon, Marion Zimmer Bradley (654 pag.) - ABBANDONATO
2. Hyperversum (Hyperversum #1), Cecilia Randall (800 pag.)
3. Labyrinth, Kate Mosse (720 pag.)
4. La Divina Commedia. Inferno, Dante Alighieri (1179 pag.) - ABBANDONATO
5. The House at Riverton, Kate Morton (614 pag.)

STESSO AUTORE
1. C'è un cadavere in biblioteca, Agatha Christie
2. Poirot a Styles Court , Agatha Christie
3. Aiuto, Poirot!, Agatha Christie

CONSIGLIATI TRA I NON LETTI
1.
2.

PUBBLICATI TRA IL 1800 E IL 1940
1. Uno, nessuno, centomila, Luigi Pirandello (1926)
2. Gente di Dublino, James Joyce (1914)
3. I promessi sposi, Alessandro Manzoni (1840-41) - ABBANDONATO

RIMANDATI DA SEMPRE
1. Harry Potter Lexicon, Steve Van Der Ark
2. Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, Luis Sepulveda
3. Antigone, Edipo Re, Edipo a Colono, Sofocle
4. Cent'anni di solitudine, Gabriel Garcìa Marquez - ABBANDONATO
5. Il mio nome è Rosso, Orahn Pamuk

Sfida Leggo Subito

Sito ospite: aNobii

REGOLAMENTO
Quanti libri compriamo, compriamo, compriamo e poi rimangono li, un anno, due anni....?
L'idea è: acquisto, scambio o moocho ma entro l'anno leggo!!

Iniziamo il 1° gennaio 2012 e terminiamo il 31 dicembre 2012, maya permettendo!! ^_*

Man mano che un libro entra in nostro possesso lo inseriamo in lista e man mano che lo leggiamo lo segnaliamo in neretto:
- libro A
- libro B
- libro C
- libro D

Lista libri
1. "Il quaderno di Maya" di Isabel Allende
2. "Il richiamo dell'angelo" di Guillaume Musso
3. "Il prigioniero del cielo" di Carlos Ruiz Zafòn

lunedì 12 dicembre 2011

Il rogo

sfide: del nord e del freddo, solo donna

Titolo originale: Bålet
Autore: Bergljot Hobæk Haff
Anno di pubblicazione: 1999
Editore: Iperborea
Pagine: 150

Iniziato il: 30 novembre 2011
Terminato il: 01 dicembre 2011
Valutazione:★★★★
La maestra del villaggio era d'aspetto comune quanto è giusto che sia la maestra di un così piccolo angolo del mondo. Se qualche estraneo avesse voluto informarsi su di lei domandando, per esempio, se fosse più o meno carina, chiunque si sarebbe trovato in grande imbarazzo e avrebbe risposto che non era quella la qualità più importante in una maestra.
(incipit)

Trama
Un villaggio sperduto in qualche remota valle del Nord, una storia che potrebbe cominciare con un "c'era una volta". Una maestra, un calzolaio, un forestiero, un vecchio veggente, un ragazzo curioso, personaggi senza nome che si muovono nei luoghi quotidiani delle fiabe: la casa al margine del bosco, la strada maestra, la bottega. L'atmosfera è quella delle leggende un po' cupe e misteriose ascoltate in lontane sere d'inverno intorno al fuoco: le ombre incombenti delle montagne, la palude infida, la nebbia densa che fa smarrire la ragione, pozioni di erbe che guariscono, traffici oscuri nella notte, un presagio di calamità che incombe come un maleficio su un angolo di terra dimenticato da Dio e dagli uomini. (dal retro di copertina)

Commento
Ho aspettato tanto prima di scrivere il post relativo a questo romanzo, e nonostante ciò, anche adesso che mi sono decisa, mi rendo conto di quanto sia difficile parlarne; Il rogo, infatti non è un romanzo convenzionale, ma una metafora del bene e del male che parla della facilità con cui la malvagità sia in grado di farsi largo nel cuore degli uomini sfruttando quella "propensione naturale" al male che ciascuno di noi nasconde dentro di sé.

La vicenda si svolge in un minuscolo paesino nascosto tra le montagne, retto da una sorta di equilibrio naturale tramite il quale non sono gli uomini a punirsi tra loro per i propri peccati, ma le circostanze da sole provvedono a bilanciare giustizia ed ingiustizia. Quella che ci viene presentata è quindi una società che apparentemente non è ancora stata contaminata dalla malizia e dal dubbio (si scoprirà poi che in passato già un evento aveva fatto entrare qualcuno di questi "demoni") e che si potrebbe quindi definire quasi pura. I personaggi sono molto diversi, e differente è anche il modo in cui vengono descritti e presentati: la maestra e il calzolaio non hanno un nome, vengono semplicemente chiamati "maestra" e "calzolaio" e nemmeno vengono descritti fisicamente in modo dettagliato: della prima viene detto semplicemente che ha l'aspetto che dovrebbe avere una maestra, che non si può dire se sia bella o brutta, simpatica o antipatica; del secondo ci viene invece descritta soprattutto la costituzione robusta e il suo avere le gambe corte. Helga, la proprietaria della locanda, viene invece descritta in modo più approfondito (la sua storia, il suo modo di camminare, il rapporto con il figlio idrocefalico), idem come il signor Allan, del quale viene descritto l'aspetto fisico, il modo di fare e viene fatta spesso allusione ai suoi scopi. Anche ciò che essi rappresentano è molto diverso. Per quanto riguarda il calzolaio e il signor Allen è abbastanza semplice: i due sono rispettivamente il bene e il male o, per meglio dire, coloro che cercano di tirare fuori il bene o il male dagli abitanti; il calzolaio in modo lento e paziente, il signor Allen (che viene spesso paragonato ad un serpente, e nello specifico al serpente tentatore della Genesi) invece li irretisce, semina il dubbio, la malizia e l'ostilità nei confronti del calzolaio, sfruttando proprio quella predisposizione umana alla malvagità: solo su un terreno fertile, infatti, i semi attecchiscono.
La maestra è il personaggio più enigmatico e quella che mi ha creato più problemi di interpretazione: in alcuni aspetti è vicina al calzolaio (nel suo modo di "fregare" affettuosamente gli ingenui compaesani per il loro bene e nel rapporto intimo che si crea tra i due), ma all'arrivo del signor Allan ne diventa succube e non solo accetta di essere sfruttata da lui, ma collabora con lui contribuendo alla sua opera di "distruzione" del calzolaio, pur mantenendo sempre un atteggiamento equivoco e insicuro. Credo che probabilmente la maestra rappresenti l'essere umano, perennemente in bilico tra il bene e il male ed in costante lotta con sé stesso. La conclusione, poi, è solo il culmine di un percorso, perché durante tutta la narrazione vengono disseminate riflessioni che lasciano intuire perfettamente e fin dall'inizio che le cose andranno in un determinato modo. Per lo meno, anche qui prevarrà quell'equilibrio naturale e perfetto di parlavo all'inizio, e che regola gli avvenimenti in quel remoto villaggio. Un pregio, infine, che ho riscontrato in questo romanzo e che non capita spesso ormai di incontrare, è che non ci sono parole inutili: ogni espressione, ogni frase è necessaria ai fini del racconto. Per questo il romanzo è così breve, ma talmente intenso che è difficile da dimenticare.

[...] la malvagità non fu portata sulla terra da un serpente; il serpente si insinuò nel giardino dell'Eden e indusse l'uomo a tirar fuori i suoi istinti innati.
In seguito nessuno seppe spiegare esattamente che cos'era accaduto. L'uomo non aveva invitato nessuno a ballare, eppure una ragazza si era staccata improvvisamente dal cerchio muovendoglisi incontro; con la passività di un pianeta, era scivolata sotto l'influsso della sua forza attrattiva e aveva cominciato a girare in tondo nella sua orbita fino a cadere nell'oblio. Avanti il prossimo.
In chi un giorno ha amato invano, l'amore non muore mai. Può rattrappirsi e deformarsi, allo stesso modo in cui due gambe possono rattrappirsi e perdere la loro lunghezza naturale. Può cambiare aspetto e aumentare o diminuire d'intensità. Ma chi ha amato al di sotto della propria dignità, mortificherà sempre i propri moti di tenerezza. E chi un giorno si è bruciato valutando un gioiello falso, guarderà eternamente con diffidenza tutto ciò che è genuino e buono.

Sfida Salva-comodino 2012

Sito ospite: aNobii

REGOLAMENTO

1) Le iscrizioni sono sempre aperte. Ci si può iscrivere oggi come a Dicembre prossimo.

2) La sfida sarà annuale, perciò partirà il 1° gennaio 2012 e finirà il 31 dicembre 2012.

3) Dovranno essere letti minimo 12 libri per poter vincere la sfida.

4) Se si termina la sfida prima del previsto si può rilanciare in base ai multipli di 6. N.B. Nel caso rilanciaste e non riusciste a terminare i libri previsti nel rilancio la sfida, nonostante abbiate terminato i primi 12, è da considerarsi persa. Non si può neanche scendere sotto il numero dichiarato per il rilancio. Es: Se dichiarate un rilancio di 12 libri e vedete che non riuscite a leggerli tutti non potete retrocedere a 6.

5) I libri che si possono leggere sono quelli che già si possiedono prima del 1° Gennaio 2012, anche se per ipotesi ci si iscrive a Giugno.

6) I libri possono essere di nostra proprietà, prestati, ma anche presi in biblioteca. Le modalità però devono essere sempre riferite al punto precedente. Es. Se oggi un’amica vi presta un libro e non riuscite a leggerlo prima di Gennaio allora potete inserirlo in questa sfida. Se ieri siete andati (tutti insieme appassionatamente XD) in biblioteca ed avete preso un libro che prima di Gennaio non riuscite a leggere allora potete inserirlo nella sfida. Non possono far parte di questa sfida tutti i libri prestati dal 1° Gennaio in poi.

7) Valgono i libri in lingua straniera.

8) Non valgono le riletture.

9) Non valgono gli ebook (L’anno scorso mi ero dimenticata di questa innovazione digitale, ma quest’anno li inserisco tra le regole in quanto leggere un libro in ebook va contro lo spirito della sfida. Valgono però solo nel caso abbiate lo stesso libro sia in cartaceo che in ebook e che per praticità di spostamento preferiate la versione digitale; in questo caso il cartaceo lo dovete possedere già prima del 1° Gennaio 2012.)

10) Sono permessi gli incroci con le altre sfide.

11) Non c’è nessuna limitazione di genere. Valgono quindi anche le raccolte di poesie, saggi, le graphic novel, etc etc.

12) Non siete obbligati a fare una lista, ma in caso di rilancio anche senza lista dovete dichiarare quanti libri avete intenzione di leggere.

13) Un piccolo commentino al libro è sempre gradito. Se siete di corsa ricordatevi almeno le stelline @.@

LISTA (provvisoria)
1. "Antigone, Edipo Re, Edipo a Colono" di Sofocle
2. "The Secret Life of Bees" di Sue Monk Kidd
3. "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino
4. "La sfida della mummia" di Elizabeth Peters
5. "Il mio nome è Rosso" di Orahn Pamuk
6. "The House at Riverton" di Kate Morton
7. "Harry Potter Lexicon" di Steve Van Der Ark
8. "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery
9. "Uno, nessuno, centomila" di Luigi Pirandello
10. "L'isola sotto il mare" di Isabel Allende
11. "Scambio con l'inglese" di Christine Nostlinger
12. "I Buddenbrook" di Thomas Mann

martedì 6 dicembre 2011

Opere scelte

sfide: mistero
  Autore: Edgar Allan Poe
  Anno di pubblicazione: 2001
  Editore: Mondadori
  Pagine: 1408 (lette 290 ca.)

  Iniziato il: 22 novembre 2011
  Terminato il: 05 dicembre 2011
  Valutazione:★★★ (racconti e Gordon Pym), ★★★★ (poesie)
Once upon a midnight dreary, while I pondered weak and weary,
Over many a quaint and curious volume of forgotten lore,
While I nodded, nearly napping, suddenly there came a tapping,
As of some one gently rapping, rapping at my chamber door.
`'Tis some visitor,' I muttered, `tapping at my chamber door -
Only this, and nothing more.'
(incipit della poesia "The Raven")

Trama
Un'ampia selezione di testi raccolti e annotati da Giorgio Manganelli. I racconti di enigmi, i racconti grotteschi e quelli del terrore sono qui affiancati al romanzo di viaggio Gordon Pym, nella classica versione di Elio Vittorini, e a una significativa scelta delle poesie. (dal retro di copertina)

RACCONTI UMORISTICI
- Come si scrive un articolo «da Blackwood»

- La falce del tempo
- Perché il piccolo francese porta la mano al collo
- L'Angelo del Bizzarro

GORDON PYM
Le avventure di Arthur Gordon Pym, chiamato nel mio volume solo Gordon Pym, è un romanzo di viaggio e d'avventura che racconta le mille peripezie affrontate da Gordon Pym, imbarcatosi di nascosto su un brigantino per una bravata che si è rivelata la più tremenda e incredibile esperienza della sua vita. La storia avrebbe potuto essere davvero appassionante se non fosse che purtroppo Poe alterna le scene "d'azione" con delle spaventose divagazioni sulla storia, la natura, la navigazione, che hanno l'unico effetto di spezzare la narrazione e di smorzare decisamente la tensione e l'attenzione del lettore. Non riesco proprio a capire il motivo di questa scelta, dato che se proprio desiderava inserire tutte queste informazioni perfettamente inutili ai fini della storia, ma che risultano invece interessanti per creare una contestualizzazione al romanzo, poteva benissimo aggiungerle in appendice, senza tediare il lettore con mille dettagli extra, quando l'unico desiderio è scoprire cosa accade a quel povero disgraziato di Gordon. Se si tralasciano queste parti (che secondo me equivalgono a una trentina di pagine, forse anche qualcosa in più) il romanzo diventa davvero appassionante e narrato con tale realismo che ci si mette davvero nei panni del protagonista e con lui si soffrono la fame, la sete e si affrontano i mille pericoli da lui incontrati. La conclusione è volutamente incompleta, e lascia un senso di inquietudine davvero molto efficace.

POESIE
Bellissime. Sono quelle che ho letto con più coinvolgimento e potrei azzardarmi a dire che mi sono piaciute più di tutto il resto dell'opera di Poe: i toni sono decisamente gotici, con queste ambientazioni prettamente notturne e le visioni di tombe, sudari, cimiteri, morte. Durante la lettura, dosata e spezzettata per non esagerare (ne ho lette un paio ogni sera), mi sono sentita avvolta dall'atmosfera cupa e misteriosa, ma anche romantica, che pervade i versi. Ovviamente ho evitato la traduzione, a parte per comprendere alcuni termini, che non rende mai giustizia all'originale, ma crea qualcosa di completamente differente (le rime, per esempio, si perdono del tutto). Non sono mai stata un'amante della poesia, forse perchè non mi sono mai lasciata trascinare non tanto dal significato, ma dalla musicalità delle parole e dalle immagini evocate; questa volta l'ho fatto, ed è stato meraviglioso.

giovedì 1 dicembre 2011

Un mese in un post - Novembre 2011

Questo mese non ho letto libri particolarmente impegnativi (a parte aver iniziato Anna Karenina, ma è un Gdl e cercherò di tenere il ritmo di lettura del gruppo), così mi sono lasciata trascinare dalle trame e, dato che in questo periodo ho proprio voglia di leggere, ho divorato sei libri, abbandonandone però un settimo, perchè proprio non andava giù. Ho anche letto Le avventure di Gordon Pym + i racconti umoristici da una raccolta di opere di Edgar Allan Poe, ma siccome adesso mi sto gustando le poesie, segnerò tutto il mese prossimo. A novembre ho iniziato due nuove sfide: la Sfida dei Premi Nobel (dato che sono bloccata con il mio progetto di leggere qualcosa per ciascun Nobel per la letteratura, ho pensato che una sfida mi avrebbe aiutato a smuovermi) e la Sfida Random Classics 2.0 (che ormai è quasi conclusa ma ho approfittato di un'imprevista riapertura delle iscrizioni).
Per ora continuo ad essere "in gara" con la Sfida a tema e spero di riuscire a restarci fino alla fine, perchè è molto stimolante, come quella dei Generi letterari (per la quale ho letto anche questo mese): entrambe mi hanno dato l'input per leggere dei romanzi che avevo in mente da tempo, ma per i quali non avevo ancora trovato l'occasione.

Libri letti:

Le voci di Nike di Silvia M. Damiani, Ed. ExCogita, 136 pag.
Il Palazzo della Mezzanotte di Carlos Ruiz Zafón, Ed. Mondadori, 312 pag.
La morte nel villaggio di Agatha Christie, Ed. Mondadori, 196 pag.
Il cerchio celtico di Björn Larsson, Ed. Iperborea, 409 pag.
Il castello dei Pirenei di Jostein Gaarder, Ed. TEA, 242 pag.
L'anno della lepre di Arto Paasilinna, Ed. CDE, 199 pag.

Libri iniziati - in lettura:
 (non conteggiati come libri del mese e per pagine)

Anna Karenina di Lev Tolstoy, Ed. Mondadori (Gdl)
Opere Scelte di Edgar Allan Poe, Ed. Modadori
Il rogo di Bergljot Hobaek Haff, Ed. Iperborea
N° libri del mese: 6 - N° pagine del mese: 1494 - N° non letti: 72

Cover Originali (solo per libri stranieri)

Libri ricevuti, acquistati, scambiati:
La morte nel villaggio di Agatha Christie (Biblioteca) - LETTO
Il cerchio celtico di Björn Larsson (Biblioteca) - LETTO
L'anno della lepre di Arto Paasilinna (Biblioteca) - LETTO
Opere scelte di Edgar Allan Poe (Biblioteca) - LETTO
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson (Biblioteca)
Il rogo di Bergljot Hobaek Haff (Biblioteca) - IN LETTURA
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Film:

lunedì 28 novembre 2011

Libera uscita

Titolo originale: Hall Pass
Regia: Bobby Farrelly, Peter Farrelly
Anno: 2011
Genere: Commedia
Cast: Rick (Owen Wilson), Fred (Jason Sudeikis), Maggie (Jenna Fischer), Grace (Christina Applegate)

Visto il: 27 novembre 2011
Valutazione:★★★
Trama: Rick e il suo miglior amico Fred sono arrivati ad un punto morto nei loro rispettivi matrimoni. Quando Rick e Fred iniziano a mostrare troppa irrequietezza e insofferenza a casa, le mogli decidono di concedere loro una settimana da single, senza domande e senza spiegazioni da dare. Un sogno che diventa realtà, ma i nostri ragazzi, a quarant'anni suonati, sono un po' fuori allenamento.
(incipit)

Commento
Commedia carina, leggera e divertente, perfetta per passare una serata tranquilla a ridacchiare. In realtà su questi film c'è ben poco da dire, perchè sono ovviamente un po' fine a sè stessi; in ogni caso lo consiglio per svagarsi un po'.

Sfida Random Classics 2.0

 
 sito ospite: aNobii 

REGOLAMENTO

Nella sua nuova veste, la sfida avrà durata annuale e si articolerà in sei manche. La sfida inizierà il 1° giugno 2011 e si concluderà il 31 maggio 2012.

1. Due settimane prima del termine della manche in corso estrarrò a sorte (sul sito random.org) uno dei partecipanti, a cui sarà affidato il compito di scegliere un tema di lettura. La scelta del tema è assolutamente libera e ampia: si può indicare un argomento generico (l’adulterio, il doppio, il viaggio…), un movimento artistico o letterario (romanticismo, naturalismo, illuminismo…), un Paese, ecc. Aprirò la discussione della prima manche in cui la persona sorteggiata – il temoforo, insomma! – indicherà il tema e una terna di classici all’interno della quale i partecipanti dovranno scegliere il romanzo da leggere. I titoli dovranno essere di tre autori diversi appartenenti a tre nazionalità diverse. La modifica più grossa al vecchio regolamento è proprio questa – chi sceglie il tema sceglie anche i titoli da leggere – ma, dopo lunga riflessione ;-P, mi è sembrato il modo migliore per evitare ritardi e tempi morti nella sfida. Nella stessa discussione i partecipanti devono dichiarare il titolo che hanno intenzione di leggere per la manche e, a fine lettura, assegnargli un voto da 1 a 10. Il commento non è obbligatorio, ma mooolto gradito.

2. Ogni manche dura due mesi.

3. Due settimane prima della fine della manche, verrà estratto a sorte un altro temoforo. Lo scaglionamento è pensato per consentire a tutti di scegliere e procurarsi il libro prima dell’inizio della manche successiva.

4. Punti (eh sì, ci sono anche i punti): chi termina la lettura nei due mesi stabiliti ottiene 5 punti, chi sfora o abbandona, 0 punti. Al termine della sfida stileremo le classifiche dei vincitori e dei classici più amati.

5. Riletture: valgono, a patto che dalla prima lettura siano trascorsi 10 anni.

6. Generi: oltre ai romanzi, sono ammessi anche i testi teatrali, le opere saggistiche (ad esempio Elogio della follia di Erasmo o L’origine della specie di Darwin, sempre classici sono!), le raccolte di racconti e quelle poetiche. Mi verrebbe da escludere i poemi, epici o cavallereschi che siano, perché potrebbero essere una lettura un po’ ostica, ma ditemi voi.

RESOCONTO LETTURE
Dicembre/Gennaio - Natale - A Christmas Carol, Charles Dikens. 5pt.
Febbraio/Marzo - Un nome di un fiore nel titolo - Il Maestro e Margherita, Michail Bulgacov. 0pt.
Aprile/Maggio - Donne protagoniste

Tot. 5 punti

La banda dei Babbi Natale

Regia: Paolo Genovese
Anno: 2010
Genere: Commedia
Cast: Aldo (Aldo Baglio), Giovanni (Giovanni Storti), Giacomo (Giacomo Poretti), Irene Bestetti (Angela Finocchiaro), Monica (Silvana Fallisi), Marta (Lucia Ocone), Veronica (Antonia Liskova)

Visto il: 27 novembre 2011
Valutazione:★★★ e mezzo
Trama: E' la notte della vigilia di Natale: cosa ci fanno Aldo Giovanni e Giacomo in questura? Tre amici, uniti dalla passione delle bocce, sono finiti nei guai: quali storie racconteranno per scagionarsi dalla terribile accusa di essere una banda di ladri? L'interrogatorio con una severa e materna ispettore di polizia, interpretata da Angela Finocchiaro, diventa lo spunto per raccontare le loro vite complicate e il modo in cui vorrebbero cambiarle, o almeno renderle un po' più semplici.
(incipit)

Commento
Altro che De Sica, questo è il genere di commedia davvero divertente e piacevole. Finalmente il mio trio del cuore è tornato, dopo un periodo di magra in cui non facevano quasi più nulla (la wind li pagava probabilmente troppo bene) e quel poco erano quasi tutte ripetizioni di sketch già noti. In questo film, invece, sono tornati alla grande e, anche grazie all'aiuto di "spalle" fantastiche - soprattutto la Finocchiaro (inimitabile, la adoro) e la mitica Mara Maionchi nei panni della suocera di Giovanni - mi hanno fatto fare un sacco di risate.

I loro ruoli si mantengono "classici": Aldo il casinista melodrammatico, Giovanni il latin lover e Giacomo il timido sfigatello logorroico. Mi piace ritrovarli sempre così nei loro film: ormai questi sono i loro personaggi e se si invertissero i ruoli credo che sarebbe un po' spiazzante. Come sempre, quindi, tutta la vicenda è innescata da Aldo, o meglio, per rimediare ad uno dei suoi soliti casini, ed è incentrata su un equivoco: vengono scambiati per il noto gruppo di ladri "La Banda dei Babbi Natale" che rapinano appartamenti travestiti di tutto punto. I tre cercheranno di dimostrare la propria innocenza (e il motivo per cui si trovavano appesi al balcone di un appartamento, mimetizzati tra Babbi Natale gonfiabili) raccontando la loro incredibile storia ad una disperata Angela Finocchiaro, che per colpa loro è costretta a trascorrere la Vigilia in caserma.

Natale 2011 non vedrà un altro loro film; da un certo punto di vista ne sono felice, perchè con l'obbligo di un film all'anno c'è l'altissimo rischio di produrre una storia forzata e fatta tanto per fare. D'altro canto, la mia commedia natalizia di quest'anno sarà quella del buon Leonardo.

domenica 27 novembre 2011

L'anno della lepre

sfide: del nord e del freddo
Titolo originale: Jäniksen vuosi
Autore: Arto Paasilinna
Anno di pubblicazione: 1994
Editore: Iperborea
Pagine: 199

Iniziato il: 22 novembre 2011
Terminato il: 24 novembre 2011
Valutazione:★★★★

Sull'automobile viaggiavano due uomini depressi. Il sole al tramonto, battendo sul parabrezza polveroso, infastidiva i loro occhi. Era l'estate di San Giovanni. Lungo la strada sterrata il paesaggio finlandese scorreva sotto il loro sguardo stanco, ma nessuno dei due prestava la minima attenzione alla bellezza della sera.
(incipit)

Trama
Giornalista quarantenne a Helsinki, Vatanen ha raggiunto quel momento dell’esistenza in cui di colpo ci si chiede quel “ma perché” che si è cercato sempre di reprimere, nascondendo a se stessi e agli altri che quel grigiore a cui si è arrivati a furia di rinunciare ai sogni, di accettare compromessi, di rassegnarsi al logoramento delle amicizie, del lavoro, degli amori, quel qualcosa in cui siamo rimasti impigliati e in cui non ci riconosciamo, è in realtà la nostra vita. Una sera, tornando in macchina da un servizio fuori città con un amico fotografo, investe una lepre, che fugge ferita nella campagna. Vatanen scende dall’automobile, la trova, la cura e, sordo ai richiami dell’amico, sparisce con lei nei boschi intorno. Da quel momento inizia il racconto delle svariate, stravaganti, spesso esilaranti peripezie di Vatanen, trasformato in un vagabondo che parte all’avventura, on the road, un wanderer senza fretta e senza meta attraverso la società e la natura, in mezzo alle selvagge foreste del Nord e alle imprevedibili reti della burocrazia, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano. E la sua divertente e paradossale fuga dal passato diventa un viaggio iniziatico verso la libertà, la scoperta che la vita può essere reinventata ogni momento e che, se la felicità è per natura anarchica e sovversiva, si può anche provare ad avere il coraggio di inseguirla. Un libro-culto nei paesi nordici che ha creato un genere nuovo: il romanzo umoristico-ecologico. (dal retro di copertina)

Commento
Chi non ha mai sognato, almeno una volta nella vita, di avere il coraggio di mollare tutto e sparire? Lasciare il lavoro, la routine noiosa e tutte quelle consuetudini che ci stufano e ci stressano per vivere davvero "alla giornata", senza più pensare al futuro. Vatanen riesce a fare tutto questo e, accompagnato solo dalla sua fedele lepre, inizia un vagabondaggio per tutta la Finlandia alla perenne ricerca della tranquillità. La sopravvivenza non rappresenta un problema: per Vatanen non è difficile trovare impieghi temporanei come taglialegna, vaccaro o manovale che gli permettano di riuscire a mantenersi e soprattutto a conservare la propria libertà. Il problema fondamentale è che in ogni luogo in cui si reca non riesce mai davvero ad evitare che l'invadenza della società rovini tutto, ed è quindi sempre costretto a ripartire. Che sia per colpa di un incendio, dell'alcool, di un morto in un fienile o di un matto che cerca di rubargli la lepre, la conclusione è sempre la stessa: Vatanen prende la sua lepre e se ne va alla ricerca di un nuovo luogo dove vivere la propria libertà.
Il racconto è reso straordinario dalla meravigliosa ironia di Paasilinna, che non esita a gettare una luce divertente, ma contemporaneamente riflessiva, su tutte le situazioni in cui si trova il protagonista, e dalla spettacolare natura finlandese, che non fa solo da cornice al romanzo ma ne è sempre al centro.

A mano a mano che leggo romanzi di Paasilinna mi convinco sempre di più che, pur avendo una parvenza di "autore facile", in quanto il suo stile è scorrevole e le sue storie sembrano leggere, non sia in realtà un autore per tutti; credo che sia uno di quegli scrittori con i quali o si condivide un certo modo di vedere il mondo, o non si andrà mai del tutto d'accordo e che lasceranno sempre a fine lettura un senso di insoddisfazione, un "perchè?" al quale non si riesce a dare una risposta completamente soddisfacente. Per questo non mi sentirei mai di consigliarlo: ce lo si deve trovare tra le mani e sono alla fine si può capire se lo si apprezza oppure no. Io, senza dubbio, lo adoro.
Il giornalista, lepre in braccio, sedeva sul ciglio del fosso. Sembrava una vecchia donna assorta nei suoi pensieri, con il lavoro a maglia abbandonato in grembo. Il rumore dell'auto era svanito. Il sole tramontava.
Al mattino, il levar del sole rivelò un convoglio interamente coperto di nero fango. Una mucca infangata, un uomo infangato, un vitello infangato e una lepre infangata si erano svegliati: la mucca scodellava sterco, il vitello poppava, Vatanen di fumò una sigaretta.

venerdì 25 novembre 2011

Il castello dei Pirenei

sfide: bersaglio, nord e del freddo, incrociata

Titolo originale: Slottet i Pyreneene
Autore: Jostein Gaarder
Anno di pubblicazione: 2010
Editore: TEA
Pagine: 242

Iniziato il: 17 novembre 2011
Terminato il: 21 novembre 2011
Valutazione:★★★★
Era il 18 gennaio 1990. Un vento fresco, a tratti forte, soffiava da sud, portando con sè nubi cariche di pioggia.
Il viale della stazione di Limhamn era deserto, a parte qualche isolata automobile i cui fari si riflettevano nelle vetrine o sull'asfalto bagnato.
(incipit)

Trama
Il caso, una coincidenza, il destino, la telepatia: difficile spiegare l'incontro fra un uomo e una donna che si rivedono, dopo trent'anni, nello stesso albergo affacciato sul fiordo dove si erano detti addio. Sempre che dare una spiegazione abbia un senso. Solrun e Steinn sono entrambi cinquantenni. Nonostante il passare degli anni e il fatto che oggi siano entrambi sposati e con figli, non hanno mai smesso di pensare l'uno all'altra. Dopo la sorpresa dell'incontro, danno vita a un fitto scambio di e-mail nel quale si raccontano, ripercorrendo l'episodio, inspiegabilmente velato di mistero, che aveva messo la parola fine al loro amore. Per ritrovarsi, come spesso accade, a scrivere due storie diverse della stessa passione condivisa. Chissà però se le due versioni sono davvero così differenti. Nel dialogo a distanza prendono corpo due visioni della vita inconciliabili: lui è un professore di Fisica, ateo e materialista, lei è un'umanista convinta che a governare i nostri destini siano forze superiori. Forse solo il finale del romanzo saprà dare finalmente un senso agli eventi. (dal retro di copertina)

Commento:
Fino alla fine del primo capitolo, devo dire la verità, mi sembrava un libro un po' insulso, fine a sè stesso. Proseguendo però nella lettura sono rimasta come sempre invischiata nei ragionamenti di Gaarder e dal fascino di argomenti sui quali mi pongo domande ogni giorno, da quando sono diventata abbastanza grande per avere un'autocoscienza: Chi sono? Perchè sono qui? Da dove vengono questo mondo e questa realtà che mi circonda? E oltre? Oltre al nostro pianeta e alla nostra galassia c'è vita o siamo soli nell'universo? Cosa accade dopo la morte? Esiste un dio creatore del mondo? Oppure tutto è frutto del caso?

Ovviamente non risponderò qui a queste domande, prima di tutto perchè le risposte non le conosco nemmeno io, secondo perchè sono pensieri talmente privati e profondi che sono abituata a parlare sono con me stessa o con poche persone. In ogni caso per me Gaarder è irresistibile, uno stimolo continuo. La forma epistolare è effettivamente perfetta per fare di questo libro un romanzo e non un saggio e contemporaneamente per presentare due punti di vista contrastanti sulla vita e il suo significato.
Io ti chiedo: che cos'è il mondo, Steinn? Cos'è una persona? E cos'è questa avventura stellare in cui galleggiamo come perle magiche di coscienza, di psiche, di ragione e di spirito?
La nostalgia tra due persone nello stesso letto a volte sa essere più doloresa e intensa di una nostalgia che attraversa i continenti.
Però il gran mistero di cui facciamo parte non ha necessariamente solo un aspetto corporeo o materiale. Forse siamo anche spiriti immortali. Forse è questo il nucleo recondito della nostra personalità. Tutto il resto, le stelle e i labirintodonti , in confronto sono solo orpelli superficiali. Il sole non ha più conoscenza di un rospo, o una galassia più di un pidocchio. Sanno solo consumare il loro tempo.

mercoledì 16 novembre 2011

Il Cerchio Celtico

sfide: mistero, del nord e del freddo

Titolo originale: Den Keltiska Ringen
Autore: Björn Larsson
Anno di pubblicazione: 2000
Editore: Iperborea
Pagine: 409

Iniziato il: 12 novembre 2011
Terminato il: 15 novembre 2011
Valutazione:★★★★
Era il 18 gennaio 1990. Un vento fresco, a tratti forte, soffiava da sud, portando con sè nubi cariche di pioggia.
Il viale della stazione di Limhamn era deserto, a parte qualche isolata automobile i cui fari si riflettevano nelle vetrine o sull'asfalto bagnato.
(incipit)

Trama

Una storia dei giorni nostri, un thriller marinaro ambientato negli anni Novanta che ci porta al Nord, in epiche traversate di mari in tempesta, dalla Danimarca alla Scozia, tra venti scatenati e onde che si ergono come muri d'acqua, in inseguimenti e fughe a vela, in compagnia di Ulf e Torben e il loro "Rustica", sulle tracce di MacDuff e Mary e del misterioso Cerchio Celtico, quell'organizzazione segreta che in Irlanda, Scozia, Paesi Baschi e Bretagna persegue con ogni mezzo il sogno di liberazione del popolo celtico. 

(dal retro di copertina)

Commento:
Ma gli autori scandinavi fanno per caso dei corsi di "geniologia della scrittura"? Perchè fino ad ora tutti quelli che ho incontrato si sono rivelati dei narratori strepitosi e anche questo secondo romanzo di Larsson da me letto non fa eccezione. Il Cerchio Celtico è un thriller ma, diversamente della maggior parte dei libri di questo genere, è anche un romanzo di viaggio e un'avventura marinara, oltre che un'immersione nella cultura celtica (della quale io subisco da sempre il fascino) e nei meravigliosi paesaggi scozzesi. Devo ammettere, infatti, che ciò che ho amato di più nel romanzo è stata l'ambientazione in Scozia, una delle terre che più mi affascinano ed ispirano, ma che finora purtroppo ho visitato solo attraverso film e libri. Con questo non voglio dire che la storia non mi sia piaciuta, perchè l'ho trovata appassionante, ma per quanto mi riguarda non era quella la parte fondamentale: ciò che mi ha stregata dello stile di Larsson è stata l'incredibile vividezza con cui disegna con le parole i luoghi e le situazioni.

Nonostante l'azione si svolga prevalentemente in mare e nel libro si incontrino molto spesso espressioni marinare, non ho trovato che queste appesantissero particolarmente il racconto: certo, se avessi conosciuto il loro significato "nella pratica" (quindi non cercato sul vocabolario, ma vissuto), avrei apprezzato ancora di più, ma le situazioni sono ben chiare anche quando non si sa a quale gesto preciso equivalga il termine "allascare" e l'incomprensione delle parole non rende la lettura frustrante (come invece mi era capitato, ad esempio, con Primo comando di Patrick O'Brian - che infatti ho abbandonato). La trama è interessante, anche se non sono riuscita a capire cosa ci sia di inventato e cosa invece sia vero: uno dei punti che più mi ha lasciata perplessa è stata l'affermazione che la Francia non abbia sottoscritto la Dichiarazione per i Diritti Umani in quanto ha effettuato delle discriminazioni nei confronti delle persone di origine celtica, soprattutto in Bretagna. Sono andata a cercare su internet, perchè mi pareva assurdo, e ho trovato che la Dichiarazione per i Diritti Umani è stata firmata nel 1948 a Parigi e redatta, tra gli altri, da un francese. Inoltre, la Dichiarazione del 1948 riflette la prima dichiarazione per i diritti dell'uomo, redatta al termine della rivoluzione francese, proprio dai francesi. Impossibile che proprio la Francia non abbia firmato, quindi se sono stati inventati fatti storici come questo, mi viene da pensare che non ci sia nulla di attendibile nel romanzo, cosa che mi risulta altrettanto strana: va bene inventare i personaggi, l'esistenza di una società segreta di una preparazione millenaria dell'indipendenza celtica, ma anche rimaneggiare in questo modo i fatti storici mi sembra un po' insolito. In ogni caso, la ricostruzione di questa lotta politica segreta dei celti per rendersi un popolo libero e indipendente mi ha affascinato immensamente e così aggiungo un altro argomento alla lista sempre più lunga di quelli che mi piacerebbe approfondire: la cultura celtica.

I personaggi che animano il romanzo mi sono piaciuti molto, senza esclusioni: ho adorato Torben, amante dei libri e della conoscenza che subisce il fascino di Mary, e per lei rischia la pelle, ma anche Ulf e MacDuff sono stati decisamente interessanti, il secondo soprattutto. Imperdibile, infine, la postfazione di Paolo Lodigiani che ci spiega la differenza tra la letteratura di mare e quella che potrebbe essere chiamata "letteratura di barche", la cui differenza sostanziale è che, mentre la letteratura di mare è aperta, comunicativa, estroversa, la letteratura di barche è chiusa e introspettiva: la barca, infatti, è un luogo chiuso, limitato, una specie di isola galleggiante. Il Cerchio Celtico rientra nella letteratura di barche e lo stesso Larsson ha dichiarato che il vero protagonista del romanzo è il Rustica.
Una delle poche occasioni in cui abbiamo abbassato la guardia, è stato quando il paesaggio si è aperto e il Loch Ness si è allargato davanti ai nostri occhi, uno specchio lungo e stretto, circondato da montagne dai fianchi lussureggianti, che a metà strada perdevano la vegetazione per lasciare il posto a cime nude e desolate e a cocuzzoli coperti di neve. Eravamo sopraffatti dalla grandiosità di quella vista e sorpresi dalle acque nere come petrolio del Loch Ness. Non ho mai visto, né prima né poi, un'acqua di quel colore. Aveva una sfumatura che evocava mostri mitologici e attirava il pensiero verso il fondo del lago piuttosto che alla sua superficie.
Per MacDuff il mare non era solo uno stile di vita, era il fondamento stesso del suo rapporto con la realtà. Era imparare a vivere sempre in movimento, a non dare mai niente per scontato, a cercare una sempre maggiore umiltà e rispetto per ciò che l'uomo non domina, e a vivere pienamente ogni istante. In mare si coglie la vera dimensione e il vero valore dell'essere umano.
Per noi che non possiamo vivere senza tracciare confini tra verità e menzogna, tra certezza e fede, è difficile capire un popolo che viveva soltanto di verità e di certezza. Nelle decine di migliaia di versi conservati negli antichi manoscritti irlandesi, non si parla mai, nemmeno una volta, di qualcuno che abbia detto una menzogna. Quella parola non esisteva nemmeno, così come i Celti non avevano un termine per indicare il concetto di favola.
Faccio parte di quelle persone che non si creano aspettative ed evitano di dare qualsiasi cosa per scontata, sia in positivo che in negativo. Un ottimista non ha mai davvero una bella sorpresa. Un pessimista si è aspettato così tanto il peggio che la gioia basta a malapena a recuperare il terreno perduto, se il suo pessimismo si rivela infondato. Ma ormai cominciavo a capire che essere pessimisti offriva dei vantaggi. Se il rischio di contraccolpo è grande, è meglio suddividere la delusione vivendone una parte in anticipo.
Orizzonti infiniti, varietà, voglia di vivere, doveva essere questo che MacDuff aveva avuto e aveva perduto. Impararlo sarebbe stato il mio modo di ricordarmi di lui e di sentire la sua mancanza.
(explicit)

martedì 15 novembre 2011

Drop Dead Diva (Stagione #2)

Titolo originale: Drop Dead Diva
Ideatore: Josh Berman

Personaggi principali: Jane Bingum (Brook Elliott), Teri Lee (Margaret Cho), Grayson Kent (Jackson Hurt), Kim Kashwell (Kate Levering), Stacy Barret (April Bowlby), Fred (Ben Feldman).

Trasmesso in Italia: 2011
Valutazione: ★★★★







Trama:
Si riprende esattamente da dove eravamo rimasti: Jane ha appena deciso di lasciarsi alle spalle il suo passato come Deb e prendere in mano la sua nuova vita iniziando una relazione con Tony, quando alla sua porta si presenta un uomo che dichiara di essere... suo marito! Tony, naturalmente, se ne va infuriato e Jane stessa è sconvolta, non avendo alcun ricordo nè dell'uomo, nè del matrimonio. Tanto per complicare le cose, Jane si trova ad affrontare un processo per aver violato il rapporto di segretezza cliente-avvocato per aver denunciato un suo cliente per truffa. Dopo essere riuscita a risolvere la "questione marito" ed aver fatto pace con Tony, ecco che un nuovo lavoro per il ragazzo spezza la loro felicità: Tony dovrà infatti recarsi a New York e Jane non si sente di seguirlo. Intanto, Fred continua in tutti i modi a corteggiare Stacy, mentre Kim e Parker iniziano una relazione segreta che, in breve tempo, sarà ovviamente nota a tutto lo studio. Anche per Grayson, inaspettatamente, la vita sentimentale prosegue ed ha il volto di Vanessa, una bellissima avvocatessa con cui inizia una relazione. Nonostante sia ancora innamorata di Grayson, Jane si comporta da amica nei suoi confronti e ciò finisce per rivolgersi contro di lei: è lei, infatti, che involontariamente incita Grayson a reagire alla morte di Deb e ad avere il coraggio di andare avanti, così il ragazzo decide di rendere seria la storia con Vanessa. Una sera, Grayson chiede a Jane di uscire a cena: lei è felicissima e decisa finalmente a riverlargli di essere Deb. In realtà, Grayson le annuncia di voler sposare Vanessa, e le chiede di fargli da testimone. Jane è sconvolta e fugge dal ristorante provocando la reazione di Grayson che, per fermarla, corre fuori dal ristorante e viene investito. Steso sull'asfalto, prima di perdere conoscenza, Grayson guarda Jane, accorsa accanto a lui, e le sussurra lievemente: "Deb".

Commento:
Meravigliosa seconda stagione, addirittura più bella della prima non solo perchè ricca di nuovi avvenimenti, ma anche perchè molto, molto dolce. La maggior parte delle cause che gli avvocati dello studio si trovano ad affrontare sono molto toccanti: come sempre, però, non si cade mai nel patetico o nello strappa-lacrime e dopo una vicenda commuovente accade sempre qualcosa che tira su il morale. Inoltre, la trama è ancora più piena di quella della precedente stagione, con la relazione tra Kim e Parker (Kim a me piace un sacco: spesso è una stron** insensibile, ma è un bellissimo personaggio perchè non è "solo buona" o "solo cattiva", ma come tutte le persone ha dei momenti in cui tira fuori la strega che è in lei e altri in cui si rivela in tutta la sua umanità), quella tra Fred e Stacy (che mi fanno morire dal ridere), Jane e Tony e la storia, che purtroppo sembra davvero molto seria, tra Grayson e Vanessa. Da un certo punto di vista sono contenta che Grayson e Jane non si mettano insieme; sarebbe forzato e poco credibile, soprattutto se Jane dovesse rivelargli di essere Deb e, peggio ancora, se lui ci credesse e non la prendesse per una pazza. Dall'altra, però, vorrei tanto che le cose si rimettessero a posto, magari, non so, con la morte di Grayson che si reincarna anche lui nel corpo di qualcun altro... solo che anche questo sarebbe poco credibile, me ne rendo conto.
Parker: «Come si dice? Se hai la legge contro, picchia coi fatti; se hai i fatti contro, picchia con la legge; se hai contro tutti e due... picchia sul tavolo.»

venerdì 11 novembre 2011

Il Palazzo della Mezzanotte

sfide: a tema, mistero, incrociata

Titolo originale: El Palacio de la Medianoche
Autore: Carlos Ruiz Zafon
Anno di pubblicazione: 2010
Editore: Mondadori
Pagine: 312

Iniziato il: 9 novembre 2011
Terminato il: 10 novembre 2011
Valutazione: ★★★ e mezzo
Non potrò mai dimenticare la notte in cui nevicò su Calcutta. Il calendario dell’orfanotrofio di St Patrick’s sgranava gli ultimi giorni di maggio del 1932 e si lasciava alle spalle uno dei mesi più caldi che la storia delle città dei palazzi ricordasse.
Giorno dopo giorno, aspettavamo con tristezza e timore l’arrivo di quell’estate nella quale avremo compiuto sedici anni e che avrebbe significato la nostra separazione e lo scioglimento della Chowbar Society, il club segreto e riservato a sette membri esclusivi che era stato il rifugio durante gli anni dell’orfanotrofio. Lì eravamo cresciuti senz’altra famiglia che noi stessi e senza altri ricordi che le storie che ci raccontavamo intorno al fuoco a notte fonda, nel cortile della vecchia casa abbandonata che sorgeva all’angolo tra Cotton Street e Brabourne Road, un casermone in rovina che avevamo ribattezzati il Palazzo della Mezzanotte. Non sapevo, allora, che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrei visto il luogo nelle cui strade ero cresciuto e il cui fascino mi ha inseguito fino a oggi.
(incipit)

Trama: 
Ben e Sheere sono due gemelli salvati appena nati da morte certa e separati, ancora in fasce, nel tentativo di salvare loro la vita. Dopo sedici anni, il passato bussa prepotentemente alla loro porta con il volto di una minaccia dagli occhi infuocati e i due fratelli sono costretti ad indagare sulla loro storia per scoprire chi e per quale motivo gli sta dando la caccia. Aiutati dai membri della Chowbar Society, la società segreta fondata da Ben e i suoi compagni durante gli anni all'orfanotrofio St. Patricks, i due ragazzi dovranno sfruttare tutto il proprio coraggio e la propria intelligenza per far luce sul mistero delle loro origini.

Commento:
Quando vengo colpita da un autore, mi piace sempre andare a ripescare i suoi lavori precedenti, non perchè mi aspetti di trovare chissà quale capolavoro (se lo trovo, ben venga), ma perchè sono curiosa di scoprire la sua evoluzione e il percorso che ha portato infine alla composizione del tal romanzo, particolarmente bello. Ho fatto così con Jostein Gaarder, e sono stata felicissima di aver scoperto le origini de Il mondo di Sofia tra le pagine di L'enigma del solitario, e così ho fatto anche in questo caso per Carlos Ruiz Zafon, autore che mi ha appassionato con Il gioco dell'angelo, ma mi ha del tutto stregata con L'ombra del vento. Il Palazzo della Mezzanotte è stato il suo secondo romanzo e al suo interno vi sono tutti gli ingredienti che si ritrovano, meglio amalgamati, nei suoi romanzi più recenti. Certo, di difetti ce ne sono: alcune incongruenze a livello di trama [SPOILER. evidenziare per leggere] (ad un certo punto viene detto esplicitamente, come se fosse un particolare fondamentale, che la combinazione dell'ingresso alla casa di Chandra cambia all'uscita di Ian, e che la parola da inserire non sarà più "Dido" ma "Kali". Poche pagine dopo, però, Ben si riprende da una perdita di conoscenza e trova Ian e gli altri accanto a lui nel salone: come hanno fatto a rientrare, non sapendo che la combinazione era cambiata e non essendoci nessun altro in casa a parte Ben - che era svenuto - che potesse aprire dall'interno?), il personaggio del nemico che non è, a mio parere, molto ben curato e a volte poco credibile [SPOILER. evidenziare per leggere](entra in campo il paranormale, è vero, ma a suo modo anche quello deve essere credibile), per citarne alcuni. Però, ed è un però molto importante, il romanzo è appassionante (effetto calamita: impossibile staccarsi dalle pagine), il ritmo incalzante e lo stile estremamante scorrevole; inoltre un paio di volte un brividino mi è corso lungo la schiena. Non c'è nulla da fare: Zafòn ha sempre avuto talento, sa scrivere, e tutti i difetti di questo romanzo sono imputabili esclusivamente al fatto che è uno dei primi, doveva ancora affinarsi e, soprattutto, doveva trovare la storia giusta. Dopotutto questo è il percorso degli scrittori veri: chi viene osannato ed esaltato al primo romanzo, o è un genio, o è un caso montato ad arte per vendere. Di geni, per ora, non ne ho visti.
In quel momento [...] mi bastò osservare il volto del mio amico Ben mentre parlava con Sheere per intuire che la ruota della fortuna aveva invertito il suo giro e che sul tavolo c'era una mano al buio, la cui posta ci spingeva a giocare una partita al di là delle nostre possibilità.
(Ian)
«Ci sono due cose nella vita che non puoi sceglierti, Ben. La prima sono i tuoi nemici. La seconda, la tua famiglia. A volte la differenza tra gli uni e l'altra è difficile da cogliere, ma il tempo insegna che, in fin dei conti, le tue carte avrebbero sempre potuto essere peggiori. La vita, figlio mio, è come la prima partita di scacchi. Quando inizi a capire come si muovono i pezzi, hai già perso.»

mercoledì 9 novembre 2011

Sfida dei Premi Nobel

 
 sito ospite: aNobii

REGOLAMENTO

Lettura di almeno un libro per quindici premi Nobel per la letteratura toccando almeno cinque diversi Paesi.

1) In caso si raggiunga l'obiettivo prima della scadenza sarà possibile rilanciare, in questo caso senza l'obbligo della nazionalità.
2) Sono validi tutti i premi Nobel, quindi anche chi non ha scritto romanzi ma solo poesie.
3) Lista non obbligatoria e sempre modificabile.
4) Riletture ammesse se sono passati almeno cinque anni dall'ultima lettura.
5) Le iscrizioni sono sempre aperte.
6) Durata dal 01.06. 2011 al 31.05.2013.

LISTA LIBRI
1. I Buddenbrook, Thomas Mann (1929) Germania
2. The Waste Land, Thomas Stearns Eliot (1948) Regno Unito
3. Uno, nessuno, centomila, Luigi Pirandello (1934) Italia
4. Il mio nome è rosso, Orhan Pamuk (2006) Turchia
5. Uomini e topi, John Steinbeck (1962) Usa
6. Memoriale del convento, Josè Saramago (1998) Portogallo
7. Il salto, Nadine Gordimer (1991) Sudafrica
8. Narciso e Boccadoro, Herman Hesse (1946) Svizzera
9. Il signore delle mosche, William Golding (1983) Regno Unito
10. Cent'anni di solitudine, Gabriel Garcìa Marquez (1982) Colombia
11. Per chi suona la campana, Ernest Hemingway (1954) Stati Uniti
12. Ossi di seppia, Eugenio Montale (1975) Italia
13. Opinioni di un clown, Heinrich Böll (1972) Germania
14. Lo straniero, Albert Camus (1957) Francia
15. Waiting for Godot, Samuel Beckett (1969) Irlanda

lunedì 7 novembre 2011

Le voci di Nike

Autore: Silvia M. Damiani
Anno di pubblicazione: 2010
Editore: ExCogita Editore
Pagine: 136

Iniziato il: 28 ottobre 2011
Terminato il: 07 novembre 2011
Valutazione: ★★ e mezzo
La vecchia camminava da tempo immemorabile.
"Un colpo secco, null'altro."
I piedi nudi accarezzavano l'erba profumata, ma il suo corpo non pareva nemmeno accorgersene: con la schiena curva, i capelli spenti e la pelle avvizzita, la donna dava l'impressione di portare sulle spalle una stanchezza inumana; aveva gli arti intorpiditi dal freddo, eppure continuava a camminare, guidata solamente dall'inerzia dei propri passi.
(incipit)
Trama: 
In un’atmosfera goticheggiante fuori da ogni tempo, la principessa Nike fugge gli aguzzini del principe Nabil, nemico e traditore, inseguita da un canto – a lei familiare e alieno insieme – trasportato dal vento. Avvolta da una spirale di incantesimi, voci e volti seducenti, che sembrano emergere da un passato dimenticato, la protagonista dovrà trovare in sé il potere per salvare, una volta per tutte, l’amore che le è stato violentemente sottratto da una volontà superiore.
“Sei nodi, uno per ogni senso, l’ultimo per il cuore”: l’intrecciarsi e il riflettersi della narrazione, condotta con originale maestria da questa giovane autrice, avvinceranno il lettore a un romanzo fantastico, lontano dai cliché del genere.

 (dal retro di copertina)

Commento:
Niente da fare, purtroppo tra me e questo libro è stata una lotta. Mi dispiace tantissimo, perché sono sempre felice quando, tramite le diverse catene di lettura a cui partecipo, scopro bellissime storie scritte da autori poco conosciuti, ma purtroppo questa volta non è scattata la scintilla: l'autrice in realtà scrive bene, si vede che c'è stato del lavoro dietro a questo racconto, il libro non è scritto tanto per fare. Il problema fondamentale è che secondo me è davvero troppo, troppo ingarbugliato: a me generalmente piace molto l'espediente di lasciar comprendere solo alla fine il vero significato di tutti gli elementi della storia e apprezzo anche gli slittamenti temporali, ma nel caso di questo racconto, per i miei gusti ci sono troppi giri.
Indubbiamente non è facile riuscire a scrivere un romanzo non lineare: bisogna avere perfettamente in testa tutta la trama e riuscire poi a smembrarla sparpagliando i vari tasselli attraverso le pagine e lo sforzo dell'autrice è da riconoscere, però non posso nascondere che la sovrabbondanza di parti apparentemente slegate tra loro, invece che catturarmi ha provocato l'effetto opposto e mi ha tenuta a distanza. Inoltre i personaggi sono rimasti lontani da me durante tutta la lettura: erano là, sullo sfondo, li vedevo sfocati e facevo fatica ad inquadrarli. L'unica che mi ha provocato qualche emozione è stata la protagonista, ma solo perché era talmente inerte da esasperarmi: cadeva in continuazione e ogni volta mi innervosiva.
Ciò che senza dubbio è stato reso alla perfezione è l'atmosfera ovattata perfetta per una fiaba, in cui sembra di essere immersi in un sogno senza tempo, dove ogni tanto appaiono immagini che poi scompaiono e in cui i pezzi si mescolano lasciando un senso di disorientamento. In generale, dal punto di vista dello stile, la scrittrice è stata molto brava, su questo non c'è dubbio. La questione è che non è riuscita ad avvinghiarmi e dopo un po' ho iniziato ad arrancare davvero con fatica. Ho voluto comunque sforzarmi di portare a termine la lettura perchè non mi sembrava giusto lasciarla a metà, dato che l'autrice è stata così gentile da mettere a nostra disposizione gratuitamente il suo lavoro, e come minimo meritava la lettura completa.

domenica 6 novembre 2011

La morte nel villaggio

sfide: generi letterari, bersaglio, percorsi di senso, mistero

Titolo originale: Murder at the Vicarage
Autore: Agatha Christie
Anno di pubblicazione: 1980
Editore: Mondadori
Pagine: 195

Iniziato il: 05 novembre 2011
Terminato il: 06 novembre 2011
Valutazione: ★★★★
Non è tanto facile sapere con precisione da che parte cominciare questo racconto, ma ho fissato la mia scelta su un certo mercoledì all'ora della colazione in canonica. Benchè la nostra conversazione di quel giorno non avesse in fondo nulla a che fare con quanto mi accingo a scrivere, pure qualcuna delle frasi pronunciate ebbe più tardi una certa importanza sugli avvenimenti che sto per narrare.
(incipit)
Trama: 
La tranquillità del villaggio di St. Mary Mead viene scossa dall'omicidio del colonnello Protheroe, un uomo burbero e poco simpatico, ucciso da un colpo di rivoltella nella biblioteca del vicariato. Sembra inizialmente un caso di facile soluzione per l'ispettore Slack, ma una serie di eventi curiosi e di contraddizioni lo trasformano in un vero e proprio enigma che solo l'acuta Miss Marple riuscirà a risolvere.

Commento:
Il mio primo romanzo di Agatha Christie; complici alcune sfide di anobii, sono finalmente riuscita a leggere un giallo di questa grandissima signora del mistero e ne sono rimasta soddisfattissima, come prevedevo. Io non sono, infatti, un'amante di storie truculente o angoscianti: ho provato una volta a leggere un romanzo di Patricia Cornwell, mi pare fosse Calliphora (mia mamma è una grande fan di Kay Scarpetta), ma mi ha messo addosso talmente tanta ansia che ho deciso di cambiare genere. Se non mi piace che il narratore si soffermi troppo su dettagli macabri e sanguinosi, o mi faccia morire di paura mentre l'assassino zompa all'improvviso alle spalle del protagonista, adoro invece gli enigmi e cercare di risolverli insieme al detective di turno; per questo preferisco provare con i gialli "classici", al centro dei quali non c'è la mente malata di un serial killer che poi mi aspetto di ritrovarmi nascosto dietro ai cespugli sotto casa, ma un puzzle ben congegnato che va risolto mettendo insieme tutti i pezzi sparsi nel racconto. In questo mio primo tentativo ho fallito miseramente: sono cascata in pieno nel tentativo di depistaggio organizzato dal colpevole e sono costretta ad ammettere che avrei mandato in prigione un innocente. Meno male che Miss Marple è molto più sveglia di me.

Il romanzo è narrato in prima persona dal vicario di St. Mary Mead, Leonard Clement, il quale, dopo aver scoperto il cadavere del colonnello Protheroe nella sua biblioteca, inizia a giocare al detective, grazie anche al fatto che la maggior parte degli abitanti del villaggio preferiscono rivolgersi a lui piuttosto che alla polizia per rivelare informazioni. Miss Marple è una delle vecchiette un po' pettegole che animano il paese; a differenza delle sue compagne, però, è una grande osservatrice e possiede una mente molto acuta, oltre alla straordinaria prerogativa di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto. Ad essere sincera, mi aspettavo che a narrare la vicenda fosse Miss Marple, o per lo meno che facesse parte dei personaggi principali; l'anziana signora, invece, compare solo ogni tanto all'interno del racconto per insinuare qualche dubbio e riportarci sulla retta via, e fa poi il suo ingresso trionfale nella scena finale nella quale rivela l'identità dell'assassino, la dinamica del delitto e il percorso che l'ha condotta verso la soluzione. Spero che nelle sue avventure successive sia un po' più presente, perchè è una figura che mi incuriosisce molto e mi piacerebbe conoscerla meglio.

Miss Marple è una vecchietta coi capelli bianchi e dai modi sempre molto timidi e mansueti. La signorina Wetherby è un misto di miele e di aceto. Miss Marple è certamente la più pericolosa delle due.
"La famosa intuizione di cui si fa un gran parlare, sta in fondo tutta qui. Intuire significa in realtà leggere una parola senza bisogno di compitarla. I bambini non ci riescono perchè mancano di esercizio, ma i grandi riconoscono subito la parola, per averla vista molte volte nel corso della loro vita."
(Miss Marple)

sabato 5 novembre 2011

Drop Dead Diva (Stagione #1)

Titolo originale: Drop Dead Diva
Ideatore: Josh Berman

Personaggi principali: Jane Bingum (Brook Elliott), Teri Lee (Margaret Cho), Grayson Kent (Jackson Hurt), Kim Kashwell (Kate Levering), Stacy Barret (April Bowlby), Fred (Ben Feldman).

Trasmesso in Italia: 2011
Valutazione: ★★★




Trama:
Deb e Jane muoiono nello stesso momento; una è una splendida modella piuttosto stupida, l'altra è un brillante avvocato con qualche chilo di troppo. In paradiso, Deb trova il modo di tornare sulla terra ma i suoi piani vengono sconvolti dal fatto che, invece di ritrovarsi nel suo corpo perfetto, capita proprio nel corpo di Jane e la sua vita si rivoluziona completamente: nei panni di Jane capisce che, oltre ad essere diventata estremamente intelligente, cosa che la sorprende molto, può davvero rendersi utile agli altri.

Commento:
Ho iniziato a vedere questa serie a febbraio, complice la febbre che mi ha tenuta a casa dal lavoro, e mi è piaciuto subito, perchè è leggero, allegro e simpatico, ma anche appassionante, soprattutto perchè non è il solito legal in cui tutti si prendono molto sul serio. Purtroppo dopo i primi sei episodi mi sono un po' persa e ho smesso di vederlo con continuità, quindi l'ho lasciato lì abbandonato. Adesso che mi è ripresa la voglia di serie tv l'ho ripreso da dove l'avevo lasciato e mi sono goduta in pieno le ultime sei puntate.

Ciò che più mi piace di Drop Dead Diva è il fatto che in ogni puntata, i casi che spettano a Jane sono sempre collegati con la sua vita personale e molto spesso la aiutano ad andare avanti e ad accettare tutti i cambiamenti che la sua vita ha subito dopo essere tornata sulla terra. Ci sono infatti molte cose che Jane/Deb deve imparare a sopportare: la sua nuova vita e il lavoro, il suo nuovo corpo, la sua età (la "vera" Jane, infatti, aveva cinque anni più di Deb, anni che non possono più esserle restituiti e che sono irrimediabilmente persi). Inoltre, e questo è l'aspetto più difficile da accettare, Jane si troverà ad essere collega di Grayson, suo fidanzato quando era ancora nel corpo di Deb, al quale non può ovviamente rivelare la verità e dal quale dovrà imparare a sopportare la lontananza, nonostante sia tutto il giorno fisicamente insieme a lui in ufficio. Per di più, durante la stagione Grayson avrà anche una relazione con Kim, l'altra avvocatessa dello studio in lizza per la posizione di socia e con la quale Jane ha un pessimo rapporto. In generale, comunque, il tono del telefilm rimane sempre tendente alla commedia e anche se in ogni puntata ci sono dei momenti seri e anche intensi, non si tratta mai di una serie drammatica. I personaggi di Stacy, la modella un po' svampita migliore amica di Deb, e di Fred, l'angelo custode, contribuiscono a rafforzare l'atmosfera simpatica e poco seria; inolte, loro sono gli unici a conoscere la verità su Jane/Deb.

Come ogni serie che si rispetti, la prima stagione si conclude con un colpo di scena: Jane ha appena deciso di inziare seriamente a frequentare un collega, Tony, quando alla sua porta bussa un uomo che si presenta come suo marito.

«Vicki, lei è quello che vuole essere. Lo sa, ci sono persone che mi credono insicura, se io mi lasciassi convincere farei del male solo a me stessa. Suo marito ha sposato una donna forte e fiera, e se lei non decide di alzarsi e di combattere per sé stessa, avrà perso per sempre.»
(Jane)
Fidanzato traditore: «Lo so che ho fatto un bel casino»
Kim: «Un bel casino? Un bel casino è scordarsi il compleanno o dirle che il vestito nuovo che ha messo la fa sembrare grassa. Lei si è fatto la damigella d'onore il giorno delle sue nozze. A che pensava??»

venerdì 4 novembre 2011

Un weekend da bamboccioni

Titolo originale: Grown Up
Regista: Dennis Dugan
Anno: 2010
Genere: Commedia
Cast: Lenny (Adam Sandler), Eric (Kevin James), Rob (Rob Schneider), Kurt (Chris Rock), Marcus (David Spade), Roxanne (Salma Hayek)

Visto il: ottobre. Il giorno non lo ricordo.
Valutazione: ★★★ e mezzo
Trama: Trent'anni dopo il diploma, cinque amici, vecchi compagni di squadra, si riuniscono per onorare la scomparsa dell'allenatore di basket d'infanzia. Con mogli e figli, trascorrono insieme il weekend del 4 luglio nella casa sul lago dove anni prima avevano festeggiato la vittoria della squadra. Ricreando atmosfere del passato, scoprono che crescere non significa necessariamente diventare adulti.
(comingsoon.it)
Sono indietrissimo con i commenti ai film: non ne ho visti tanti ultimamente, ma nonostante ciò non ho mai avuto voglia di recensire quei pochi. Adesso provo a portarmi un po' avanti.

Un weekend da bamboccioni è una commedia simpatica, leggera e divertente. Questi uomini sono proprio tutti uguali!! Per tutto il film ho pensato che il mio ragazzo e suoi amici, quando sono insieme, fanno esattamente le stesse stupidate che Adam Sandler&Co. combinano nel loro weekend!

Pur essendo un film che segue in tutto e per tutto i classici canoni della commedia, (quindi non è esattamente originale) l'ho trovato divertentissimo e alcune scene mi hanno fatta morire dal ridere: mi vengono in mente il gioco con l'arco e la freccia, oppure quando scoprono che la moglie di Eric allatta ancora al seno il figlio di quattro anni... allucinante! ^_^ Nel complesso, un film da vedere preferibilmente in estate e quando si ha voglia di una bella risata.

giovedì 3 novembre 2011

Un mese in un post - Ottobre 2011



Libri letti:

Volo, di Angie Sage, Ed. Salani, 512 pag.
Il conte di Montecristo, di Alexandre Dumas (padre), Ed. BUR, 914 pag.
Chocolat, di Joanne Harris, Ed.Garzanti, 338 pag.
Il castello di Otranto, di Horace Walpole, Ed. Theoria, 155 pag.
Alkymia, di Angie Sage, Ed. Salani, 511 pag.
L'evoluzione di Calpurnia, Ed. Salani, 288 pag.
Rycerca, di Angie Sage, Ed. Salani, 528 pag.

N° libri del mese: 7 - N° pagine del mese: 3246


Cover Originali (solo per libri stranieri)

 
Libri ricevuti, acquistati, scambiati:
The Fairies' Shoemaker and Other Stories, di Enid Blyton (Bookmooch)
Il castello di Otranto, di Horace Walpole (biblioteca)
Chocolat, di Johan Harris (biblioteca)
Cronologia delle scoperte scientifiche, di Isaac Asimov (un gentilissimo prestito di Phoebes)
Le voci di Nike, di Silvia M. Damiani (catena di lettura)
Agemina, di Monica Valentini (catena di lettura)

Fumetti:
W.I.T.C.H. vol.1 - Halloween
W.I.T.C.H. vol.2 - I dodici portali
W.I.T.C.H. vol.3 - L'altra dimensione

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Film:
Un weekend da bamboccioni


Serie TV:
Camelot. Stagione 01, Ep. 01-06

venerdì 28 ottobre 2011

Rycerca (Saga di Septimus Heap #4)

sfide: serial readers, mattonazzi

Titolo originale: Queste
Autore: Angie Sage
Anno di pubblicazione: 2011
Editore: Salani
Pagine: 528

Iniziato il: 21 ottobre 2011
Terminato il: 27 ottobre 2011
Valutazione: ★★★★
C'è il mercato settimanale su Viale dei Maghi. Una ragazza e un ragazzo si sono fermati al banco delle aringhe in salamoia. Il ragazzo ha i capelli chiari, intrecciati in uno stile che i marinai avrebbero adottato solo in un lontano futuro. Gli occhi verdi hanno un'espressione seria, quasi triste, mentre cerca di convincere la ragazza a lasciargli comprare delle aringhe per lei.
(incipit)
Trama: 
Dopo la rocambolesca fuga dal passato, Jenna e Septimus sono costretti a trovare un modo per riportare nel loro Tempo anche Nicko e Snorri, rimasti intrappolati all'epoca di Marcellus Pye e la regina Etheldredda. A complicare le cose ci si mettono il malvagio fantasma Tertius Fume e Merrin Meredith, che non riesce a darsi pace per essere stato scaricato dal suo vecchio Mago StraOrdinario Dom Daniel e vuole riprendersi l'identità che Septimus gli ha, secondo lui, rubato. Così Sep e Jen, accompagnati dall'amico Beetle e aiutati da un misterioso quanto gentile uomo-topo, si imbarcheranno nella Rycerca, dalla quale nessun Apprendista è mai tornato.

Commento:
Urca! L'ho finito! Chissà adesso quanti anni mi toccherà aspettare prima che traducano anche il volume successivo della saga! Si, ma questa volta non ho intenzione di aspettare: mi procuro le versioni elettroniche in lingua originale e quando la Salani si degnerà di pubblicare, allora prenderò il cartaceo, altrimenti qui finisce che li leggeranno prima i miei figli e nipoti.
Come sempre, fantastico. Mi rendo perfettamente conto che questi romanzi sono pieni di difetti, non sono particolarmente profondi e soprattutto l'autrice si inventa molte soluzioni di comodo che probabilmente molti altri lettori non le lascerebbero passare, ma io non ce la faccio, non riesco ad essere obiettiva, perchè le avventure di Septimus mi piacciono troppo! Adoro l'ambientazione, mi sono innamorata dei personaggi che sono davvero troppo, troppo simpatici, anche i cattivi. Ogni pagina, poi, è percorsa da una leggera ironia, che mi rende felice e serena, ed è una sensazione così bella, che mi permette di chiudere un occhio su tante cose.
In quest'episodio conosciamo meglio un personaggio che già ci era stato presentato in passato, ma che era stato solo una comparsa nelle avventure dei suoi amici: sto parlando di Beetle, il simpaticissimo impiegato (o dovrei dire ex impiegato) della Manuscriptorium, migliore amico di Septimus e con una tenerissima cotta per Jenna. Tornano anche delle vecchie conoscenze: Simon e Lucy (che finalmente sono riusciti a riunirsi), Merrin Meredith (che le prova davvero tutte per liberarsi di Septimus) e faremo anche una visita ai fratelli Heap alle Streghe di Wendtron nella foresta. Il viaggio per raggiungere la Casa dei Foryx, il luogo in cui tutti i Tempi si Incontrano è pieno di pericoli e di prove da superare, e alla fine abbiamo anche un bel colpo di scena che non  mi aspettavo. Adesso già pregusto il nuovo volume, che siccome si intitola Syren, mi fa pensare che lasceremo la terra ferma per addentrarci nelle profondità marine: speriamo!!

giovedì 27 ottobre 2011

L'evoluzione di Calpurnia

sfide: alfabeto, solo donna

Titolo originale: The Evolution of Calpurnia Tate
Autore: Jaqueline Kelly
Anno di pubblicazione: 2011
Editore: Salani
Pagine: 288

Iniziato il: 21 ottobre 2011
Terminato il: 26 ottobre 2011
Valutazione: ★★★★
Quando un giovane naturalista intraprende lo studio di organismi a lui del tutto sconosciuti, la sua prima grande perplessità è quella di determinare quali siano le differenze che indicano una specie e quali una varietà, poiché egli non sa quale sia la quantità delle variazioni a cui il gruppo è soggetto...
(incipit)
Trama: 
Calpurnia Virginia Tate, unica figlia femmina in una numerosa famiglia texana di fine ottocento, è una ragazzina diversa dalle altre: non le interessa imparare a cucinare, a rammendare, a suonare il pianoforte e non desidera diventare una madre di famiglia. Calpurnia è una naturalista, e soli a undici anni il suo più grande interesse è osservare la natura che la circonda e scoprirne i segreti: perché le cavallette gialle sopravvivono meglio negli aridi territori texani rispetto a quelle verdi? E cosa succede quando un bruco diventa farfalla? Guidata dal nonno, Calpurnia si addentrerà nei misteri dell'evoluzione e della scienza, imparando anche a conoscere sé stessa e le proprie aspirazioni.

Commento:
La letteratura per ragazzi, la vera letteratura per ragazzi, ha spesso tra i suoi protagonisti bambini e bambine un po' speciali e diversi dagli altri; a volte perché hanno una famiglia particolare (o non l'hanno proprio), altre perché sono dotati di caratteristiche insolite per la loro età o per la loro condizione sociale. Calpurnia prende le distanze da quell'accozzaglia di streghe, dee, maghe e maghette che ultimamente invadono le pagine dei romanzi per ragazzi tentando di imitare il successo di pochi, e va ad unirsi alle schiere di questi protagonisti interessanti e originali che rimangono davvero impressi nella nostra memoria di lettori e che ci ricordano che anche la nostra vita quotidiana permette di vivere avventure straordinarie, se si è abbastanza curiosi per cercarle.
Lo stile del romanzo è piuttosto semplice e in alcuni punti del racconto mi è sembrato forse un po' semplicistico; non mi riferisco agli aspetti scientifici, che ho trovato estremamente chiari e adatti al pubblico di ragazzi a cui è rivolto il libro, quanto ad alcuni episodi della narrazione, soprattutto dialoghi, nei quali a volte mancava quel tocco, quella caratterizzazione che rende ogni parola detta assolutamente essenziale ai fini del racconto. Le solite recensioni esagerate e palesemente pubblicitarie l'hanno definita "la nuova Pippi Calzelunghe"; non è vero, non centra niente, soprattutto perchè l'autrice, pur essendo brava, non è Astrid Lindgren e non ha le stesse capacità. Questo non toglie che il libro sia davvero molto, molto carino e che valga sicuramente la pena di essere letto.
Essendo io un'appassionata di scienze naturali e amando follemente tutti i romanzi che parlano di animali e natura, ho seguito con entusiasmo le scoperte naturalistiche di Calpurnia e nonno Walter Tate e ho trovato un'ottima idea legare i diversi capitoli al libro che sta alla base del romanzo, ovvero L'origine delle specie di Charles Darwin: ogni capitolo, infatti, viene aperto da una citazione presa dal libro di Darwin, e ciò che viene narrato al suo interno è la dimostrazione pratica della frase di apertura. Oltre a parlare di evoluzione, il libro è anche un romanzo storico, perchè ci mostra uno spaccato della società texana alle soglie del 20° secolo, con tutte le sue innovazioni (il telefono, la coca-cola, l'automobile), i suoi cambiamenti e le sue tradizioni (soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna).
Infine, la copertina, che è meravigliosa, e mi è dispiaciuto tantissimo aver letto l'ebook (per ora ancora sul computer non avendo ancora un ebook reader) perchè non ho potuto godermela come è invece possibile fare con la versione cartacea.
Che cos’era di preciso un naturalista? Non lo sapevo, ma decisi che per il resto dell’estate lo sarei stata. Se significava soltanto scrivere ciò che vedevi intorno a te, potevo farlo.
Inoltre, ora che possedevo qualcosa per prendere appunti, vedevo cose che non avevo mai notato prima.
«Uh!» gridai balzando indietro, e per poco non feci cadere tutta l’apparecchiatura. «Eeehi» dissi sistemando il microscopio. Alzai lo sguardo su Nonno.
«Deduco che hai visto le tue prime creature microscopiche» commentò sorridendo. «Platone diceva che tutte le scienze nascono dallo stupore».
«Santo cielo» dissi, e guardai di nuovo attraverso la lente. Una cosa con molti peli sottili passò remigando ad alta velocità; un’altra cosa con la coda sferzante schizzò nel centro; una sfera spinata ruzzolante come una mazza ferrata medievale rotolò via; ombre delicate, fantasmagoriche, apparivano nel campo visivo e sparivano. Era caotico, era selvaggio, era... la cosa più straordinaria che avessi mai visto.
Non mi ero mai catalogata insieme alle altre ragazze. Io ero diversa; non appartenevo alla loro specie. Non avevo mai pensato che il mio futuro sarebbe stato come il loro. Ma in quel momento capii che non era vero, che ero esattamente come le altre ragazze. Era previsto che consegnassi la mia vita a una casa, un marito, dei figli. Ci si aspettava che abbandonassi i miei studi naturalistici, il mio Taccuino, il mio amato fiume. Era questo il perfido scopo di tutto il cucito e la cucina che cercavano di inculcarmi, delle tediose lezioni che avevo disdegnato ed evitato. Mi venne caldo, poi freddo dappertutto. In fondo la mia vita non era con la Pianta. La mia vita era il prezzo da pagare. Perché non l’avevo capito? Ero in trappola.